“Una donna promettente”: il consenso spiegato ai ‘bravi ragazzi’

La pellicola d'esordio della regista Emerald Fennel arriva nelle sale italiane
Maria Giovanna Tarullo - 2 Luglio 2021

Consènso s. m. [dal lat. consensus -us, der. di consentire «consentire»]. – 1. a. Conformità di voleri: agire di consenso, d’accordo.

Questa la definizione letterale del termine consenso. Anche se negli ultimi anni, il significato di questa parola sembra essersi fatto labile. Non risulta ancora chiaro ad alcuni che per compiere una determinata azione con l’accordo di entrambe le parti, occorre che queste siano coscienti ed esprimano con parole o intenti la volontà di mettere in atto qualsiasi pratica.

E’ proprio questo messaggio che, sin dalla prima scena, intende specificare la pellicola d’esordio della regista inglese Emerald Fennel “Una donna promettente”, arrivato il 24 giugno nelle sale italiane, già vincitore del Premio Oscar come “Migliore Sceneggiatura Originale”.

Cassie, la protagonista interpretata dall’attrice Carey Mulligan, ogni settimana si presenta in un locale diverso fingendo di essere ubriaca – quasi sino a perdere i sensi – attendendo che qualche “bravo ragazzo” le si avvicini per poterla aiutare a tornare a casa sana e salva. Peccato che finisce sempre nella casa del ragazzo in questione che, appunto, senza il suo consenso tenta di approfittare di lei, ma Cassie li sorprende con la sua lucidità mettendoli davanti all’evidenza dei fatti che si rivela sempre un duro colpo per questi presunti gentiluomini.

Dietro all’amara vendetta di Cassie si nasconde il dolore per il suicidio della sua migliore amica Nina, stuprata da ubriaca durante una festa all’università da un gruppo di brillanti studenti, pronti a tutto pur di non intaccare la loro limpida reputazione.

Volutamente ci fermiamo alla sinossi del film, perché merita di essere visto sia da uomini che da donne per poter comprenderne il significato e riflettere su numerosi aspetti della vicenda.
Seppur all’esordio come regista Emerald Fennel non sbaglia un colpo, dalle inquadrature alla colonna sonora nulla viene scelto a caso, tutto il film gioca su due fronti paralleli.

Da una parte la vita di Cassie che, nonostante venga considerata una “donna promettente”, sceglie di non scendere a compromessi e di conseguenza alla soglia dei 30 anni lavora ancora in una caffetteria e vive con i genitori. Poi ci sono gli ex-amici dell’università arrivati, senza scrupoli e protetti da genitori importanti, a ricoprire posizioni di rilievo ed avere coniugi e prole.

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Bisogna spendere due parole sull’accusa di misoginia della pellicola. Gli uomini di sicuro non ne escono bene, però anziché buttarla sulla difensiva dicendo “non siamo tutti uguali” possono cogliere l’occasione per mettersi nei panni delle donne e comprendere cosa provano quest’ultime a finire sempre sotto l’occhio del ciclone quando sono vittime di abusi e violenze.

Unica pecca quella che, per via della chiusura delle sale cinematografiche, “Una donna promettente” è arrivato in Italia nel bel mezzo dell’estate periodo poco allettante per andare al cinema perdendo così moltissimi spettatori.
Non solo, se n’è anche parlato poco nel nostro paese, strano… in fondo di un caso simile legato al figlio di un personaggio molto noto si sono dimostrati tutti così curiosi.


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