Flaminio: la riqualificazione dell’ex Caserma Guido Reni riparte da zero
Dopo oltre un anno di attesa, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti Real Asset (CDP RA) ha deciso di annullare i risultati della gara per l’assegnazione dei diritti di costruzione sui 45 mila metri quadrati dell’ex area militareColpo di scena per il futuro del quartiere Flaminio. Il progetto di riqualificazione dell’area ex Caserma Guido Reni, situata di fronte al MAXXI, riparte da zero.
Dopo oltre un anno di attesa, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti Real Asset (CDP RA) ha deciso di annullare i risultati della gara per l’assegnazione dei diritti di costruzione sui 45 mila metri quadrati dell’ex area militare.
Una nuova strategia per un progetto strategico:
In una nota ufficiale, CDP Real Asset, controllata per l’82% dal Ministero dell’Economia, ha annunciato una revisione completa della strategia di sviluppo. La società ha scelto di non procedere con l’offerta vincente della precedente gara, che aveva visto Coima SGR come aggiudicataria.
“È stata deliberata la partecipazione diretta della società in partnership con soggetti privati nell’iniziativa di riqualificazione dell’ex Caserma Guido Reni di Roma – si legge in una nota -, a conferma dell’elevata valenza strategica che il progetto rappresenta per il Gruppo.
In continuità con l’attività di valorizzazione sin qui condotta, Cdp Real Asset promuoverà una nuova fase del processo, rivolgendosi al mercato per individuare il partner industriale da affiancare nello sviluppo dell’intervento di riqualificazione, mantenendo la propria partecipazione nell’iniziativa e il proprio presidio sulla componente sociale dell’operazione”.
Sul rallentamento del “sogno” del Campidoglio, che ha già affidato la progettazione del museo, Cdp rassicura:
“Prosegue senza alcuna interruzione l’iter di approvazione dei progetti delle opere di urbanizzazione, secondo quanto concordato con il Comune di Roma, in coerenza con i tempi previsti per la realizzazione del nuovo Museo della Scienza”.
A quanto sembra, le tempistiche non dovrebbero risentirne e l’obiettivo di un’apertura per il 2027, esplicitato dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia a luglio 2023, non sarà disatteso.
Un anno senza nulla di fatto:
Come noto, a novembre 2023 Cdp aveva lanciato un bando per trovare acquirenti. Nel giro di meno di un mese erano arrivate 15 manifestazioni d’interesse, ridotte poi a sei offerte non vincolanti a marzo 2024: DeA Capital, Kryalos, Hines, Generali con Luiss, Investire SGR e Coima SGR.
Infine, nella primavera scorsa sul tavolo della proprietà è rimasta solo quest’ultima con un’offerta dai confini economici non esplicitati, ma che non hanno convinto del tutto una parte della proprietà. E così si è rimesso tutto in gioco.
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