

Nonostante gli accordi stipulati per incentivare lo smart working nella Capitale, la situazione attuale registra un netto rallentamento. L’allarme arriva dalla Cgil di Roma e del Lazio, che segnala passi indietro sia nel settore pubblico che in quello privato.
A lanciare l’appello è Natale Di Cola, segretario generale della Cgil regionale, che ha chiesto al sindaco Roberto Gualtieri di convocare un tavolo di monitoraggio per affrontare il problema.
L’accordo del 10 ottobre scorso mirava a promuovere il lavoro agile per ridurre il traffico in vista del Giubileo, con benefici sia per la mobilità cittadina che per il benessere dei lavoratori. Tuttavia, in diverse realtà, l’impegno sembra già venire meno.
Tra le municipalizzate, Atac e Ama hanno ridotto drasticamente le giornate di smart working, tornando a un solo giorno a settimana dopo le festività natalizie.
Di Cola insiste sull’importanza dello smart working per Roma: “La città ha il potenziale per diventare la Capitale del lavoro agile, considerando che oltre 700mila lavoratori svolgono mansioni compatibili con questa modalità. Tuttavia, la qualità del trasporto pubblico e la prevalenza dell’uso dell’auto privata rendono il tema ancora più urgente“.
Anche alcune grandi aziende private stanno abbandonando il lavoro agile. Unipol, con sede principale all’Eur, e Digit’Ed, società di formazione professionale con tre sedi a Roma, hanno significativamente ridotto la flessibilità lavorativa.
La Cgil, insieme ad altri sindacati, ha espresso contrarietà a queste decisioni, sottolineando l’importanza di mantenere la proroga dello smart working.
Tuttavia, non mancano segnali positivi. Aziende come Italiaonline Spa e Italiaonline Sales Company hanno ampliato le giornate di lavoro agile, raggiungendo tre giorni settimanali più 18 aggiuntivi.
Questo approccio, frutto del dialogo tra sindacati e azienda, mira a migliorare le condizioni lavorative e contribuire a una mobilità cittadina più sostenibile durante il Giubileo. Anche Vodafone Italia, con sede a Roma, ha siglato recentemente un accordo che estende lo smart working.
Lo smart working rappresenta un’opportunità per Roma, ma servono impegni concreti per superare resistenze e disomogeneità tra i settori.
La Cgil continua a sollecitare interventi per garantire che il lavoro agile non diventi un’occasione mancata per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e della città nel suo complesso.
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