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L’installazione di un nuovo ascensore in condominio: dalla solidarietà condominiale alla legge di Bilancio 2021

Redazione - 10 Febbraio 2021

L’installazione di un ascensore in condominio è una questione che riguarda molti edifici in Italia. Sappiamo bene infatti che il parco abitativo del nostro Paese è un po’ datato e quindi sono diversi i casi in cui l’ascensore necessita di una ristrutturazione o è totalmente assente, soprattutto negli edifici dei centri storici o in quelli di pochi piani (l’obbligo di installare l’ascensore nelle case con più di tre livelli è infatti solo del 1989).

Il problema è ancora più sentito nelle grandi città, come la Capitale, nelle quali è molto frequente anche la condizione di necessità dell’ascensore per l’accesso a disabili e persone con problemi motori.

Come si può agire dunque per installare un nuovo ascensore e favorire così l’abbattimento delle barriere architettoniche? Il primo passo è rivolgersi a qualificate ditte di ascensori a Roma in grado di offrire prodotti e servizi di qualità e perfettamente a norma. È la legge 13/1989 a regolamentare le installazioni di impianti per eliminare le barriere edilizie e a contenere tutte le indicazioni per realizzare un progetto a regola d’arte.

L’ascensore è del resto un’innovazione che consente a tutti i condòmini di avere un vantaggio, anche se non si hanno problemi di deambulazione. Immaginate infatti il guadagno nel trasportare le valigie, le buste della spesa o piccoli mobili. Bisogna dunque riflettere su tutti questi aspetti prima di dire no ad un intervento che incide sulle spese condominiali.

La solidarietà condominiale

L’installazione di un ascensore in condominio spesso diventa una necessità. Pensiamo infatti all’avanzare dell’età dei condomini o alla presenza di un disabile che si muove carrozzina o con ridotte capacità motorie. Come si interviene in questi casi?

Il condomino che ha necessità può sicuramente farsi carico della spesa, accedendo alle agevolazioni previste per il suo caso, ma si può ricorrere anche alla cosiddetta solidarietà condominiale, sancita per legge, che prevede l’accettazione dell’installazione degli ascensori da parte della maggioranza dei proprietari degli appartamenti, che dividono le spese in parti distribuite in base alla posizione dell’appartamento e alla sua grandezza.

Come condominio si può accedere a specifiche agevolazioni fiscali sulla ristrutturazione, nelle quali rientra anche l’installazione dell’ascensore, ma la percentuale di sconto si aggirava intorno al 50% con la legge di Bilancio del 2020. Qualcosa è cambiato con il Superbonus 110% e l’aggiornamento alla legge di Bilancio del 2021.

Superbonus 110%

Dal 1° gennaio 2021 fino al 31 gennaio 2022, tutti i lavori che prevedono la ristrutturazione di appartamenti e di condomini con l’obiettivo dell’ottimizzazione energetica, della predisposizione antisismica e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, potranno usufruire dello sconto del 110%, recuperando così anche i costi di gestione delle pratiche. In questi sconti rientra anche l’installazione dell’ascensore, che, a differenza di altri interventi strutturali, ha alcune particolarità. Può essere richiesto solo se nel condominio in cui ci sono persone con disabilità gravi, come descritte dalla legge 104 e se ci sono over 65.

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Il recupero della spesa avviene inoltre esclusivamente con rimborso sulla tassazione Irpef della dichiarazione dei redditi, senza sconto diretto in fattura e senza cessione del credito. Le rate saranno distribuite in 5 anni, con rimborso annuale di pari importo. I lavori devono aver raggiunto il 60% di realizzazione a giugno 2022 per poter richiedere l’agevolazione. Un aggiornamento importante che sicuramente incentiverà il rinnovamento degli edilizi e favorirà un aumento del comfort abitativo.


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