Manca una firma per la mozione di sfiducia nel III Municipio

 “Porto tutto in tribunale” minaccia la presidente Roberta Capoccioni
Gregorio Staglianò - 30 Gennaio 2018

L’odissea del III Municipio sembra non avere fine: dopo la perdita della Presidenza dell’Aula, della maggioranza e di numerosi altri pasticci amministrativi e burocratici, siamo alle battute finali. A nulla è servita la difesa della sindaca Raggi, intervenuta per dirimere le controversie del complesso mosaico politico del III Municipio. Ora l’Aula del Consiglio potrebbe avere i numeri per presentare la definitiva mozione di sfiducia e chiudere il capitolo, una volta per tutte: delle tredici firme necessarie alla sua presentazione ne manca solo una, quella del consigliere Bonelli che, in settimana, “ufficializzerà a tutti” la sua “definitiva posizione sulla sfiducia”. É lui il vero ago della bilancia.

“Mi sono preso qualche giorno per sondare gli umori del mio elettorato di riferimento e dei cittadini in generale: quella che dobbiamo prendere è una decisione di grande responsabilità che merita valutazioni e riflessioni approfondite” – ha detto Bonelli ai microfoni di Roma Today.
“Dobbiamo fare una scelta davvero complessa tra l’annullare il responso forte delle scorse amministrative e staccare la spina ad un’esperienza di governo fallimentare consegnando il territorio al commissariamento. Questo vuol dire, visto che probabilmente il commissario sarà la stessa Capoccioni, -ha continuato Bonelli – ritrovarsi un governo dell’ordinario senza struttura politica, senza opposizioni. Non avendo legami politici e imposizioni di partito da eseguire ho scelto di prendere tempo e riflettere”.

Se l’ex minisindaco di centrodestra, ora nel Gruppo Misto dovesse apporre la sua firma, tanto basterà a poter presentare all’Aula la mozione di sfiducia, che potrà essere messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta dalla presentazione: sarà poi il voto dell’Aula a stabilire la sorte del governo grillino di Montesacro.

Ovviamente non si è fatta attendere la risposta della diretta interessata, Roberta Capoccioni che ha già annunciato il coinvolgimento della Procura, come già accaduto per la questione del bilancio. L’intenzione è quella di portare davanti al Pubblico Ministero la mozione di sfiducia che l’Aula intende presentare e così impugnarla.

“Dato l’imponente lavoro fatto in questo anno e mezzo da questa Giunta interamente protocollato e consultabile per trasparenza sul sito istituzionale, è fin troppo facile confutare, totalmente, tutti i punti della mozione di sfiducia, non in aula, ma presso la Procura. Così chi vorrà giocare con i fatti e mentire ai propri elettori sarà chiamato a risponderne di fronte ad un P.M.” – ha commentato in un post la Presidentessa del III Municipio.

Volano ancora stracci dunque nell’Aula del Consiglio di Piazza Sempione e la contro reazione delle opposizioni non si è fatta attendere. E tra un’impasse burocratica e un evidente stato di forte ingovernabilità c’è chi la accusa di non avere ben chiari i rapporti che intercorrono fra giustizia, politica ed amministrazione, come Riccardo Corbucci, dirigente del PD romano ed ex consigliere municipale.


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