La metro C apre le porte
Il 9 novembre, dopo anni di rinvii, inaugurato il primo tratto Monte-Compatri-Centocelle. Giorno storico per Roma. Le criticità presenti e le incertezze sul futuro, relative alla fermata Chiesa Nuova.1955, 1980, 2014. Sono le tre date che hanno significato qualcosa in termini di progresso effettivo per la mobilità di Roma.
Sono le tre date dell’apertura di una nuova linea metropolitana, non considerando le tre fermate del troncone B1 inaugurato nel 2012.
Evento davvero raro, nella Capitale d’Italia. La prima tratta della terza metro di Roma, la metro C, è entrata in servizio il 9 novembre 2014 alle ore 5.30 ed è stata inaugurata ufficialmente alle 10 dal sindaco di Roma Ignazio Marino.
Il percorso, al momento, passa per 15 stazioni (Parco di Centocelle, Alessandrino, Torre Spaccata, Torre Maura, Giardinetti, Torrenova, Torre Angela, Torre Gaia, Grotte Celoni, Fontana Candida, Borghesiana, Bolognetta, Finocchio, Graniti e Pantano-Monte Compatri), collegando il territorio del comune di Monte Compatri, a ridosso dei Castelli, con la parte est di Roma, in particolare con l’incrocio tra via Casilina e viale Palmiro Togliatti.
Nel giugno 2015 è prevista poi l’apertura di una seconda tratta, da Parco di Centocelle a piazza Lodi, con le fermate Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto e Lodi. Nel giugno 2016, invece, la metro C arriverà a S. Giovanni, scambiando con la metro A, nel 2020 a Colosseo, scambiando con la metro B, e, infine, nel 2023 a Ottaviano, scambiando nuovamente con la linea A.
L’entusiasmo si è percepito chiaramente nei tanti curiosi che stamattina non hanno mancato l’appuntamento ed è legato all’apertura di una terza linea metro della Capitale, alla modernità dei convogli senza guidatore, come avviene in molte città della Francia, Losanna, Norimberga Budapest, a Copenaghen, Londra e Barcellona (anche se al momento vi è a bordo un dipendente Atac pronto ad azionare il comando di emergenza in caso di blocco), nonché alla bellezza delle stazioni, dal design accattivante e minimal.
Si devono, tuttavia, registrare alcune criticità, che attenuano la soddisfazione di questa giornata. Anzitutto, il fatto che la prima corsa di oggi abbia subito un arresto di circa di 10 minuti presso la stazione di Due Leoni-Fontana Candida per un problema tecnico, e che desta qualche perplessità soprattutto alla luce dei molti mesi di collaudo che hanno già interessato questa prima tratta.
In secondo luogo, esiste un dislivello di qualche centimetro che si viene a creare tra la banchina e il treno quando non è particolarmente carico, come è stato rilevato dallo stesso assessore comunale Pancalli (“Per fortuna io sono riuscito a salire – ha dichiarato – perché ho una mobilità in carrozzina che molti disabili non hanno. Dobbiamo pensare a chi sta peggio di noi. Ho detto di questo problema all’assessore Improta che mi ha garantito che stanno già studiando come risolvere la questione”).
In terzo e quarto luogo, al momento la frequenza dei convogli è bassa (un treno ogni 12’) e l’orario di esercizio molto corto (dalle 5.30 alle 18.30) e ciò per consentire il completamento dei lavori della seconda tratta: a giugno 2015, con l’apertura della seconda parte fino a Lodi le frequenze scenderanno a 6’ e l’orario di esercizio sarà prolungato fino alle 23.
Infine, ed è forse questa la perplessità che più si evidenzia rispetto al futuro dell’opera, rimane ancora allo studio la proposta di realizzare la tratta centrale della metro eliminando la stazione Chiesa Nuova, vero e proprio architrave della linea nel centro storico.
La fermata, infatti, secondo il progetto originario dovrebbe essere realizzata lungo corso Vittorio Emanuele II, nelle immediate vicinanze di piazza Navona e Campo de’ Fiori.
Al momento, tuttavia, è allo studio la proposta di sopprimerla per risparmiare tempi e costi, alla luce delle difficoltà tecniche legate alle preesistenze storiche nel sottosuolo (anche se una soluzione, di intesa con la Sovrintendenza, è stata già individuata in passato ed è certamente realizzabile). Come sottolineato dal Comitato Metro X Roma, è stato presentato di recente al Ministero dei trasporti “l’indirizzo procedurale per la tratta T2 che non prevede la stazione Chiesa Nuova. È un momento cruciale perché una decisione del genere, una volta presa, difficilmente sarà modificabile in futuro”. Il Comitato ha perciò lanciato un appello ai cittadini, affinché scrivano alle istituzioni competenti, seguendo le indicazioni di una lettera aperta da loro stessi scritta (http://www.metroxroma.it/wp-content/uploads/2014/11/lettera-Chiesa-Nuova.pdf), per sensibilizzarli rispetto alla indispensabilità di Chiesa Nuova.
Il Sindaco di Roma Ignazio Marino, che oggi è stato accompagnato in un tour dal capolinea Pantano-Monte Compatri al capolinea opposto Parco di Centocelle dagli Assessori comunali Improta, Caudo e Pancalli e da quello regionale Refrigeri e dal Sindaco di Monte Compatri De Carolis, ha dichiarato: “Ora vogliamo completare il segmento fino all’incrocio dell’altra metropolitana a San Giovanni entro il 2015 (ma l’apertura sarà nel 2016, ndr). In questo momento non posso dare dei termini finali per Ottaviano. Stiamo valutando con l’assessore Improta come completare la tratta tra piazza Venezia e Ottaviano e se deve esserci o meno la stazione di Chiesa Nuova. Ad ogni modo mi sembra un cambio di passo, dopo 25 anni, molto importante. La metro C per noi è una priorità: dalla visione di Francesco Rutelli negli anni ’90, all’attivazione del progetto di Walter Veltroni nei primi anni 2000, fino al grave rallentamento della giunta Alemanno che addirittura indicò che la data di consegna della stazione San Giovanni a data da definirsi, mentre sarebbe dovuta essere pronta nell’aprile 2011. Noi, dal primo giorno del nostro insediamento, abbiamo deciso che questa era una priorità per i cittadini e abbiamo impresso tutta l’accelerazione possibile a un’opera importante non solo per i romani, ma per tutto il Paese”.
Inaugurata la Metro C nel tratto Pantano, Monte Compatri – Parco di Centocelle
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