L'associazione K.A.N.T. organizza per il 29 ottobre 2008 "la Notte Bianca per la scuola pubblica" presso i locali del liceo ginnasio statale I. Kant di Roma Si svolgeranno le seguenti attività:…
Montesacro: la scuola non è buona con i bambini disabili
La protesta solidale dei compagni: l’11 ottobre i genitori di sei scuole del Terzo Municipio hanno fatto uscire in anticipo tutti gli alunniSi poteva prevedere.
La ‘Buona Scuola’, di concerto con una amministrazione capitolina non certo impeccabile finora nella tutela delle fasce deboli, inizia a procurare le prime disuguaglianze proprio agli studenti disabili, soggetti già strutturalmente vessati dalla politica.
Il diritto allo studio, che dovrebbe essere costituzionalmente garantito, viene meno soprattutto in un territorio come il nostro, già complesso su questo fronte, che conta circa 350 alunni non autosufficienti e per i quali le ore di Assistenza Educativa Culturale (Aec) sono di fatto essenziali per accedere totalmente all’istruzione obbligatoria. E queste sono state drasticamente diminuite.
All’Istituto Montessori per esempio, è stato comunicato a Cristiano, un minore che ha bisogno del servizio, che non potrà restare a scuola oltre le 14.20 (due ore prima degli altri bambini) a causa della riduzione delle ore di assistenza. “Un fatto grave” questo “che lede il diritto del bambino a vivere a pieno, come tutti i suoi compagni, la giornata scolastica” dicono i genitori, sottolineando che in questo modo “si costruisce una scuola dell’esclusione”.
Ciò ha scatenato la protesta che in poco tempo si è allargata e ha scatenato l’iniziativa spontanea di solidarietà non solo dei genitori della Montessori, ma anche di quelli di altre sei scuole del Municipio, che martedì 11 ottobre hanno fatto uscire in anticipo i loro figli dall’istituto di viale Adriatico al grido di “Se esce uno usciamo tutti”.
Insomma la scuola a Montesacro e in tutta Roma non è uguale per tutti. Nonostante la variazione di bilancio della giunta Raggi abbia permesso il 3 ottobre scorso di stanziare 3 milioni di euro per i bambini disabili e ben 433.470 euro di questi sia andati al Terzo Municipio, per tutto ottobre si andrà avanti a orario ridotto. E anche se a novembre l’assistenza verrà potenziata non si riuscirà comunque a garantire la copertura intera delle giornate scolastiche.
Dice infatti la mamma di un alunno portatore di handicap della scuola Piva che si è anch’essa accodata alla protesta: “Mio figlio ha cambiato già 5 Aec in un mese e può usufruire solo di 5 ore di assistenza. Tra 20 giorni diventeranno 10, ma l’anno scorso erano 13”. I tagli in questione hanno indispettito anche le famiglie degli altri bambini: “Gli Aec” evidenziano “sono fondamentali non solo per gli studenti con esigenze speciali ma per tutto il gruppo classe perché garantiscono un delicato percorso di crescita collettiva limitando l’isolamento, stimolando la cooperazione tra alunni e coordinando le figure che sono al lavoro nella scuola”. E tengono a sottolineare che: “Non è la dirigenza scolastica la responsabile di questa situazione, ma precise scelte politiche e amministrative”.
Dello stesso parere anche Maria Romano presidente della Consulta Municipale sulla Disabilità: “I problemi principali sono a monte e riguardano l’assegnazione del servizio” spiega, aggiungendo che: “il calcolo delle ore di assistenza reali necessarie per ogni bambino e le risorse. Alla precedente amministrazione e ai Cinque Stelle abbiamo detto chiaramente che nel 2017 sul sociale si deve cambiare rotta e investire molti più fondi”.
E ciò, purtroppo, diventa ogni giorno più urgente.