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“Ombre dal Lupercale”, dal tramonto all’alba con le lupe di Kristin Jones

Lo scorso 21 giugno il Tevere è stato protagonista di un’opera multidisciplinare d’arte pubblica

Mute e immobili sui muraglioni del Lungotevere, in quel tratto che va da Ponte Sisto a Ponte Mazzini, le lupe di Kristin Jones, nota artista newyorchese, hanno preso vita qualche notte fa, precisamente il 21 giugno scorso quando, in occasione del solstizio d’estate, Roma ha regalato a chi si trovava a passare da lì una delle sue notti magiche.
L’evento “Ombre dal Lupercale” è solo il secondo step di un progetto, Tevereterno, volto a trasformare uno spazio urbano in “piazza fluviale” per le arti contemporanee denominata Piazza Tevere, così da “collaborare alla rinascita del fiume restituendo forma e voce ad una sua parte al centro della città”.
Insomma, un esperimento d’arte pubblica che approda per la prima volta in Italia, e lo fa partendo dalle suggestioni della capitale e dalle fascinazioni cui si presta un tema come quello della Lupa.

Romani e turisti hanno potuto ammirare e riscoprire le rive del fiume in un luogo dedicato all’arte contemporanea, attraverso i lavori di artisti di fama internazionale come Kiki Smith, Barnaby Evans, Francesca Fini, Roberto Catani e Gaia Cianfanelli.
Dalla banchina di Lungotevere dei Tebaldi proiezioni di luci bianche hanno dato vita alle silhouettes della lupe ricavate dai muraglioni per sottrazione di smog, con sistemi di idropulitura e sabbiatrici; un mix di acqua, suoni e installazioni visive hanno accompagnato una folla attonita di spettatori dal tramonto all’alba.

Non solo animazioni dunque, ma anche composizioni sonore si sono alternate lungo il fiume della città eterna da Flumen (eseguita dal coro Paxhominibus del maestro Marco Morrone, Diapason Amici della Musica di Anguillara Sabazia diretto da Pierangela Grezzo, Hispanohablantes della Fao diretto da Daniel Montes solo per citarne alcuni tra i tanti presenti alla serata) a Stati d’acqua di David Monacchi; e sul far dell’alba l’ultimo evento visivo “A notte finita”, ispirato a tre delle quattro arie di “Molto presto di mattina”. Sulle note del compositore Walter Branchi, gli artisti Daniel K. Brown ed Erika Kruger hanno realizzato un’animazione basata sulla scomposizione della lupa in più elementi (acqua, aria, terra, fuoco e lo spirito stesso della lupa); chi ha resistito fino alle prime luci dell’aurora ha potuto assistere all’immagine di una lupa che lentamente chiudeva gli occhi, per abbandonarsi poi al sonno.


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