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Per Roma servirebbe più che una “Grande Magia”

È in scena al teatro Argentina, sino al 5 gennaio 2020, uno dei capolavori di Eduardo De Filippo... Ma per godersi lo spettacolo, occorre fare i conti con il traffico e i bus

È in scena al teatro Argentina, sino al 5 gennaio 2020, uno dei capolavori di Eduardo De Filippo: “La grande magia”. Imperdibile certamente, ma se non volete lasciarvi sfuggire lo spettacolo dovete fare i conti con il traffico e, innanzitutto, con gli autobus per raggiungere Largo di Torre Argentina. A meno che, in base a dove abitate, non decidiate di uscire da casa con tre ore d’anticipo. Da piazza Bologna, per esempio, raggiungere questo teatro, e non solo, è una scommessa.

Spesso a Roma ti senti come l’ufficiale Giovanni Drogo nel Deserto dei Tartari che, dalla Fortezza Bastiani, scruta l’orizzonte per vedere se arriva qualcuno. Ma tu ti trovi nella capitale d’Italia, in zona piazza Bologna, e “Movit” ti dice che il tuo autobus 62 arriverà fra 3 minuti, poi 7, poi 20, poi …inattendibile o bugiardo. Credi di vedere una luce arrivare dalla Stazione Tiburtina, ma è una macchina, poi un camion, poi un motorino. E il tempo passa.

La cosiddetta città in movimento, di questi tempi, oltre che un rischio salute a causa della spazzatura non raccolta, è spesso una trappola per i tuoi impegni.

Per la terza volta in un mese e mezzo ci siamo dovuti arrendere all’inaffidabilità dei mezzi pubblici che, ieri sera, non ci hanno dato la possibilità di essere presenti alla prima dello spettacolo La grande magia, in scena al Teatro Argentina, dopo aver aspettato inutilmente il 62 in Via Lorenzo il Magnifico per 53 minuti.

La Grande Magia, come altri impegni, sono rimasti articoli non scritti. In questo modo non si può continuare a lavorare.

Erano le 20:20 circa quando ho ritenuto doveroso telefonare all’ufficio stampa Teatro di Roma chiedendo scusa per non poter essere presente, anche se queste scuse le dovrebbe fare, ogni giorno, a tutta la cittadinanza, la sindaca di Roma ed il suo assessore alla mobilità ed ai trasporti pubblici.

Il mio direttore, instancabile giornalista Vincenzo Luciani, nel numero di Abitare A, dicembre 2019, ha titolato in copertina “Anno Nuovo Problemi Vecchi”. Magari! ci sarebbe da esclamare. Il guaio è che quelli vecchi si sono incancreniti e non c’è luce in fondo al tunnel.

Sono sicuro che altri colleghi presenti all’Argentina hanno dato il giusto rilievo ad uno spettacolo che riscuoterà il successo che merita. È un sollievo a metà.

Due sono i messaggi che posso dare in queste quattro tristi righe, il primo è che, a cominciare dal sottoscritto, bisogna abituarsi ad uscire con molto, anzi moltissimo anticipo per  raggiungere un qualunque posto della nostra martoriata città. Grazie sindaca.

Il secondo riguarda lo spettacolo La grande magia: non bisogna perderlo, è un avvenimento culturale e gli amanti di teatro lo sanno perché conoscono bene la grandezza di Eduardo De Filippo, ma anche la bravura di artisti come Nando Paone, Claudio Di Palma, Alessandra Borgia, Gino De Luca, Angela De Matteo, Gennaro Di Colandrea, Luca Iervolino, Ivana Maione, Francesco Procopio, Antonella Romano, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano, nonché la professionalità di un regista come Lluís Pasqual. Non recensirlo anche per un modesto giornalista come me, che da oltre quarant’anni svolge questa attività con passione e abnegazione, sarà dura.

Ciò che non si può recensire positivamente è questa amministrazione comunale che neanche la più grande delle magie riuscirebbe a salvare, perché la vita di tutti i giorni non è un’illusione, ma una realtà con la quale dobbiamo confrontarci quotidianamente.

 

Bruno Cimino


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