Quartieri della periferia visti con gli occhi delle ragazze

Tre poesie composte pensando al loro territorio alle cose belle ma anche alle molte bruttezze che quotidianamente vivono e vedono

Ripensando alle vicende vissute dal quartiere di Tor Sapienza, e senza entrare nel merito del problema, penso sia utile pubblicare le poesie che alcune ragazze dell’allora II H (oggi III H) del J. Piaget hanno scritto all’interno del progetto “Vale Roma”, e con le quali sono state premiate fuori concorso al premio Scarpellino del 2014.

Sono poesie che hanno scritto/composto pensando al loro territorio alle cose belle ma anche alle  molte bruttezze che quotidianamente vivono e vedono… Sicuramente la forma letteraria non è delle migliori, ma ciò che conta è che questa ragazze hanno cominciato ad osservare il mondo intorno ed a provare a raccontarlo agli altri in un modo tutto loro (e questo del resto era uno degli obiettivi di Vale Roma).

Eccole.

Poesia sul mio quartiere

di Noemi Patanè, classe 2H 

Il mio quartiere è uno de quelli abbandonati,

che non jene frega a nessuno da chi so abitati…

E’ uno de quelli pitturato tutto de grigio..

ma prova a guardacce bene dentro,

t’assicuro che ne vale a pena..

Ne vedi de tutti i colori,

ma ,soffermate n’attimo,

in zona mia ce stanno i veri valori.

Sapessi i diamanti che ce stanno,

ce se deve guardà bene.

Che poi tanto grigi quì muri nun sò,

so ‘n po’ ‘mbrattati,

pe chi nun li sa legge…

Ma pe quelli come me,

che quì muri i sanno legge,

T’assicuro che so pieni de poesia.

(Zona di ponte di Nona, VI Municipio)
Poesia sul mio quartiere

di Asia Pecchi, classe 2H

Il mio quartiere è pieno di verde. Ogni servizio è vicino, c’è tutto nel niente, dalle scuole elementari, medie e superiori ai negozi di vario genere.

Eppure, non posso far a meno di odiarlo, di disprezzarlo, di provare quasi disgusto, perché tutte queste utilità vengono deturpate dalla “gente” che ci abita.

La definisco gente ma li vedo come animali, ignoranti, fastidiosi, maleducati, litigiosi, persone che mi fanno venire la nausea.

Codardi, che oltre ad essere omologati sono anche inutili.

Molti hanno un lavoro e uno stipendio sicuro, è vero, ma il restante scorrazza in strada tutto il giorno a fare danni e a procurare fastidio alla gente onesta, mentre loro hanno tutto senza fare alcun sacrificio.

Se non ci fosse gente così, io, potrei aprire gli occhi e vedere anche il bello del mio quartiere.

(Tor Bella Monaca)

 

Poesia sul mio quartiere

di Martina Iacoella, classe 2H.

Tra crisi e politici sfaticati

siamo pieni di emigrati

siamo un paese di disagiati

ma siamo pieni di turisti affascinati

qui, a Roma

(Tor Sapienza)


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