

La decisione di dare il contentino all’ultimo entrato alla corte del Pd nel Municipio Roma V ha imboccato ormai una strada in cui sembra quasi impossibile che non restino per strada morti e feriti (ovviamente in senso politico)
Già all’indomani delle elezioni amministrative del 2013 i primi screzi e le prime incomprensioni tutte in casa interne al PD, partito di maggioranza relativa, avevano portato ad uno strappo lacerante che aveva determinato la nomina di presidenti di commissione al di fuori dei progetti o programmi imposti da una delle tante anime che compongono il Partito Democratico.
Recentemente il Pd ha inglobato nella sua maggioranza il consigliere Massimo Piccardi e lo ha fatto in modo inusuale per la politica. Con una dichiarazione dello stesso durante una seduta di consiglio, il cambio di banco da quello delle opposizioni a quello della maggioranza e questo senza che nessuno della maggioranza stessa, Presidente Palmieri in testa, prendesse atto di questa volontà del consigliere che, non dimentichiamolo, fu eletto nella Lista Civica Marchini, il quale in Consiglio Comunale è all’opposizione della Giunta Marino, praticamente su tutta la linea.
Ma come ormai accade quotidianamente nel municipio Roma V, ancor prima che i partiti facenti parte della coalizione di maggioranza lo concordassero, l’ex marchiniano Piccardi è stato promosso a presidente nientepopodimeno che di una Commissione Speciale che non ha eguali nel Comune di Roma. E’ infatti composta da tutti i capogruppi (11 + un consigliere del Pd ), e si è autonomamente assegnata una vita di tre anni (quando le commissioni speciali restano in carica per la durata di un anno, rinnovabile una sola volta) e per di più assumendo una miriade di tematiche che di fatto inficiano e svuotano l’attività delle Commissioni Permanenti ordinarie.
Il M5S, su tutto ciò, ha messo nero su bianco e chiesto chiarimenti al Segretario/Direttore Generale di Roma Capitale il dott Iudicello il quale nella sua risposta ha bollato la Commissione in questine come, troppo numerosa, antieconomica e di fatto un doppione di quelle ordinarie. Rilievi negativi di cui se ne chiede conto al Presidente del Consiglio e alla Direzione del municipio con un laconico “non potevano non sapere” , riferendosi evidentemente alla regolarità della scelta effettuata.
Nei giorni scorsi un comunicato dello stesso Presidente dell Commissione Speciale che con un comunicato affidato alle pagine di Roma Today definiva “Fuffa” la presa di posizione del Segretario/Direttore Generale e dichiarava che la Commissione sarebbe durata il tempo stabilito in delibera, e cioè fino all’estate 2018.
Ma la situazione è ulteriormente precipitata questa mattina quando, durante la riunione dei capogruppo, gli stessi hanno deciso di azzerrare tutte le Commissioni ordinarie al fine di rimodularle, visto che ora nella stravagante maggioranza c’è anche l’ex Marchiniano Piccardi e che quindi con una maggioranza di questa portata numerica c’era la necessità di elevare a nove i membri e ovviamente rivedere quelle presidenza che sono risultate indigeste fin dall’inizio dell’avventura e che hanno il nome e cognome di Eleonora Guadagno del M5S, Walter Pacifici del NCD e Maria Pia Federici del Pd.
Tutto a posto? Ma neanche per sogno, visto che la consigliera M.P. Federici oggi ha preso carta e penna e attraverso una Interrogazione Urgente, inviata oltre che al presidente del Municipio, al Presidente del Consiglio, al Direttore del Municipio, al Sindaco di Roma Capitale e al Segretario/Direttore Generale e al Prefetto di Roma, chiede se il presidente del Consiglio e gli Uffici Consiliari possano reiteratamente avallare le convocazioni della Commissione Speciale visto che questa penalizza le Competenze delle Commissioni Permanenti deputate e ignorando di fatto la nota del Segretario/Direttore Gen.le di Roma Capitale. Ed inoltre se si ritiene di procedere secondo quanto indicato dal Segretario Gen.le di Roma Capitale in merito alla Commissione Speciale di cui in premessa, ovvero quali iniziative si intendono prendere al fine di ripristinare il rispetto delle norme, del regolamento, dei ruoli, nonché permettere alle Commissioni permanenti di svolgere con efficacia, efficienza e imparzialità, le funzioni loro demandata.
Non c’è che dire, una gran bella consiliatura, partita male ma che potrebbe finire peggio.
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