“San Basilio, storie de Roma” il documentario in onda su Rai3 a “Fuori Orario”
Sarà disponibile, per una settimana sul sito di http://www.raiplay.it.Riceviamo da zazza
Questa notte 10 dicembre 2016 c’è stata la prima tv del documentario “San Basilio, storie de Roma” nella trasmissione Fuori orario. Cose (mai) viste su Rai3. Sarà disponibile, per una settimana sul sito di http://www.raiplay.it.
Si tratta senza dubbio di un grande riconoscimento del lavoro iniziato 3 anni fa e ultimato negli ultimi mesi, al pari delle tante presentazioni che stiamo facendo in giro per la città e per l’Italia. Assume, inoltre, un significato di fondamentale importanza in questi giorni in cui San Basilio è finito sulle cronache nazionali per fatti che, per quanto diversi, sono collegati agli avvenimenti cui fa riferimento il documentario
Il progetto nasce come iniziativa di commemorazione della morte del giovane Fabrizio Ceruso e della “Battaglia” di San Basilio nel 1974. Nei primi giorni di settembre di quell’anno, al termine di un ciclo di lotta per la casa che portò all’occupazione di migliaia di stabili in città, a S. Basilio la polizia intervenne per sgomberare 150 famiglie che da più di un anno avevano occupato alcuni appartamenti IACP in via Montecarotto. Il quartiere visse giorni di dura resistenza dagli assalti delle forze dell’ordine, durante i quali, l’8 settembre, Fabrizio venne ucciso dal fuoco della polizia.
A partire da questo episodio è sorta l’esigenza di riscoprire la memoria collettiva ormai insabbiata, quando non dolosamente cancellata, e farla rivivere non come rito di consuetudine ma come strumento di organizzazione di una comunità per affrontare bisogni, problemi e contraddizioni più che mai attuali.
Il progetto, nel suo piccolo, costituisce un tentativo di narrazione della storia pubblica (public history) dal basso, ovvero la storia applicata e diffusa al di fuori degli ambiti tradizionali, in grado di utilizzare diversi linguaggi e strumenti per raccontare, e soprattutto far raccontare, la storia da e per contesti diversi dal mondo accademico. Questo approccio consente di analizzare il giacimento storico di un territorio e/o di una comunità locale, quasi sempre assente dalla storiografia ufficiale, e di far emergere il suo patrimonio immateriale di memorie, traducendole in iniziative pratiche per la sua conoscenza.
La narrazione della storia dal basso è una pratica per nulla scontata. E’ evidente, e in tal senso il caso di Ceruso a San Basilio è emblematico, come chi “scriva” materialmente la storia operi un sistematico svuotamento delle memorie collettive all’interno della società, specialmente in relazione ad episodi di particolare rilevanza come la rivolta del settembre 1974. Rimozione attuata sia attraverso i mass media, veri artefici della (de)costruzione dell’immaginario collettivo, sia attraverso l’odierna mercificazione e massificazione di tutti gli aspetti culturali e scientifici, non ultima proprio la storia.
Da questi spunti abbiamo cercato di ricostruire la storia delle borgate romane, e di San Basilio in particolare, evidenziando la reazione con cui quella comunità si oppose alla sottrazione di bisogni primari, in primis quello della casa ma non solo. Non si tratta di idolatrare una realtà che, di certo, presentava mille problemi e contraddizioni. E’, piuttosto, uno spunto per interrogarsi sulle condizioni di degrado e sfruttamento e sulle soluzioni prospettate; sull’obiettivo verso cui puntare, e in quali modalità, la rabbia che esplode quando viene lesa la dignità popolare.
San Basilio vive tante piaghe sociali come la disoccupazione, la dispersione scolastica e, ancora oggi, l’emergenza abitativa. Oltre ad essere bersaglio di politiche speculative di vario genere. Conoscere la storia aiuta a comprendere le reali responsabilità di questi problemi ed evitare, come avvenuto nei fatti di cronaca degli ultimi giorni, di cadere nella trappola della guerra tra sfruttati.
La storia si ripete: nell’assurda competizione per la casa, scatenata dall’assenza di politiche abitative, nel 1974 i rivali erano gli sbaraccati del centro, oggi sono i migranti. Gli abitanti di San Basilio, oggi come allora, vengono additati come mostri da prima pagina. La realtà, invece, è fatta di gravi problemi sociali che nessuno ha intenzione di risolvere: qui governi e amministrazioni si fanno vedere solo per reprimere o speculare. O per censurare la memoria viva, come accaduto in occasione del murales di Blu in omaggio a Fabrizio Ceruso due anni fa. La rabbia è normale e giusta, il nodo è come indirizzarla verso l’alto e non verso chi sta accanto, esattamente come si fece nel 1974.
A queste e molte altre domande proviamo a rispondere nel documentario, autoprodotto senza alcun finanziamento, non certo con l’obiettivo di esaurire gli argomenti ma di fornire spunti di riflessione ed attivazione.
Programmazione FuoriOrario: http://www.fuoriorario.rai.it/
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