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Stadio Anco Marzio, a gennaio l’OstiaMare riconsegnerà le chiavi dell’impianto

Il Presidente della società Di Paolo ha annunciato al Comune la decisione di lasciare l'impianto

Dal 19 ottobre le partite dell’Ostiamare, squadra calcistica che milita nel girone E del campionato di serie D, si disputano a porte chiuse.

Ma da gennaio la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, per l’impossibilità di svolgere gli incontri nell’impianto sportivo del X Municipio.

Il Presidente della società Roberto Di Paolo aveva già lasciato l’incarico il mese scorso, a causa dei problemi che ruotavano intorno alla struttura, per il quale era stato disposto lo svolgimento delle gare a porte chiuse già dal 19 ottobre, in occasione della gara con il Figline.

Il motivo è da ricercare nella presenza di abusi nell’impianto, che però non erano emersi in un documento ufficiale di luglio 2021 in cui veniva dichiarata l’idoneità dell’impianto sportivo, risultato successivamente falso.

Il problema è che Di Paolo, al momento dell’acquisto a gennaio 2022, non era a conoscenza di tali irregolarità e lo ha scoperto solo pochi giorni dopo l’acquisto della società sportiva.

Come immediata conseguenza era arrivata la decadenza della concessione, con sospensione del provvedimento in accordo con la società che si era impegnata ad avviare dei lavori demolizione delle parti abusive e di ricostruzione a norma delle stesse.

Ma un sopralluogo effettuato dalla polizia locale ad inizio stagione ha registrato il mancato rispetto del cronoprogramma fornito, motivo per cui è stato disposto da ottobre il divieto di accogliere i tifosi durante lo svolgimento delle gare.

Da qui la decisione del Presidente Di Paolo prima di dimettersi dall’incarico e poi di riconsegnare le chiavi dell’impianto al Comune di Roma a partire dal 1° gennaio, motivando la scelta sulla base delle mancate risposte da parte del Comune, cui era stato chiesto un provvedimento urgente di sospensione delle demolizioni e di autorizzazione all’utilizzo dell’intero complesso sportivo, anche a causa dei costi di adeguamento di 3,5 milioni di euro, considerati troppo onerosi per la società.

Alessandro Onorato, assessore capitolino allo sport, intervenuto sulla questione ha dichiarato:Una notizia che ci lascia sbigottiti considerato che solo pochi giorni fa davanti al sottoscritto, al Prefetto, al Capo segreteria del Sindaco, al Capo della Polizia locale e a tutte le istituzioni che si sono riunite per risolvere la situazione, la stessa società aveva garantito che avrebbe rispettato gli impegni presi con le famiglie e portato a termine la stagione agonistica fino a giugno. 

A questo punto saremo chiamati a compiere un miracolo, visto lo scarso preavviso e il periodo delle festività in arrivo, per garantire la continuità della scuola calcio. Lo faremo attraverso una società pubblica e nelle more dell’individuazione di un nuovo concessionario, secondo quanto previsto dalle norme

Fin dall’inizio con gli uffici del Dipartimento Sport abbiamo lavorato per trovare una soluzione, nell’ambito della legge e dei regolamenti, agli abusi edilizi accertati nell’impianto di via Amenduni.

Ma senza gli investimenti del concessionario, per demolire gli abusi e ristrutturare l’impianto, il comune non può chiudere gli occhi e far finta che le leggi non ci siano. Non esistono scorciatoie alla legalità: lo abbiamo ribadito al nostro insediamento e continuiamo a sostenerlo

Non si possono lasciare 400 bambini senza possibilità di fare sport.” ha concluso Onorato “In attesa di tutte le delucidazioni sulla questione, Roma Capitale metterà in campo le azioni necessarie per gestire, in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme, la scuola calcio fino al termine della stagione sportiva

Secca replica del Presidente Roberto Di Paolo:Avrei preferito però che la stessa preoccupazione manifestata oggi dall’assessore Onorato l’avesse mostrata, a suo tempo, verso chi ha commesso gli abusi edilizi.

Si sta cercando di scaricare sulla proprietà dell’Ostiamare l’intera colpa della chiusura dell’impianto e del proseguimento dell’attività della Scuola Calcio. La società ha cercato con ogni mezzo ragionevole di porre rimedio ad una situazione figlia di abusi commessi da altri e perpetratisi negli anni passati in maniera indisturbata.

È stato quindi chiesto un provvedimento di autorizzazione in deroga all’uso delle strutture, almeno sino a fine anno sportivo ma la risposta deve essersi persa tra i corridoi del Campidoglio.

Adesso sento parlare di nomina di nuovo concessionario e di una società pubblica che garantirebbe il proseguimento della scuola calcio, mi chiedo però con quali autorizzazioni o deroghe lo farebbe? Probabilmente con le stesse che abbiamo richiesto noi e che mai ci sono state concesse“.

Ora la palla passa quindi al Comune, chiamato a risolvere il problema in tempi brevi, in vista del primo impegno casalingo dell’anno il 12 gennaio contro l’Orvietana.


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