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Sulle tracce di Caligola. Storie di grandi recuperi artistici della Guardia di Finanza al Vittoriano

Nel biennio 2012.2013 restituiti al patrimonio artistico italiano 11.258 manufatti di interesse archeologico

Da oggi, 23 maggio, rimarrà esposta al pubblico fino al 22 giugno, al Complesso del Vittoriano, la colossale statua di Caligola recuperata dalla Guardia di Finanza.

caligolaLa mostra “Sulle tracce di Caligola. Storie di grandi recuperi della Guardia di Finanza al lago di Nemi” presenta la monumentale scultura di Caligola, che risale agli inizi del I secolo d.C. ed è stata ritrovata a Fiumicino nel gennaio del 2011, mentre era in procinto di essere trafugata in territorio estero. Il recupero e la restituzione della statua al patrimonio artistico del nostro paese sono avvenuti grazie all’intervento della Guardia di Finanza che opera a salvaguardia dei beni dell’antichità del nostro paese a rischio di aggressione.

La statua, in due frammenti, in marmo greco di Thasos, rappresenta una figura maschile giovanile, ammantata, seduta su un trono, di grandezza maggiore del vero, che analisi stilistiche e considerazioni sull’area di provenienza (il versante orientale del lago di Nemi) permettono di identificare con buona probabilità con l’imperatore Caligola. L’altezza del frammento inferiore è di m. 1,13, l’altezza della parte superiore di m. 1,00. Sovrapponendo i due pezzi si raggiunge un’altezza di m. 2,13 che, aggiungendo la testa mancante, raggiunge m. 2,50. Dopo il sequestro, la scultura è stata affidata a un team di restauratori, che l’hanno ricomposta nell’originaria foggia, riparando i danni provocati dall’attività di saccheggio dal sito originario, anche se gran parte del lato destro resta incompleta.

Oltre la statua di Caligola sono presenti per la prima volta un corpus di manufatti marmorei e bronzei recuperati dall’indotto clandestino e correlati alla figura di Caligola, in quanto provenienti dal territorio nemorense e in particolare dalle navi dell’imperatore, dalla sua villa sul lago di Nemi e dal santuario di Diana Aricina. In mostra anche un Cratere marmoreo decorato con corsa di bighe della seconda metà del II secolo d.C., una statua marmorea di Apollo e una copia bronzea di cassetta con mano apotropaica (entrambe del II secolo d.C.) proveniente da una delle navi dell’Imperatore. La mostra sarà corredata da un apparato didattico e multimediale, con immagini storiche provenienti dagli archivi di Teche Rai, attrezzature sequestrate ai “tombaroli” e corner tematici sulla pluridecennale attività della Guardia di Finanza a tutela dell’arte.

L’esposizione vuole celebrare l’impegno della Guardia di Finanza che, a presidio del patrimonio storico-archeologico nel biennio 2012-2013 ha recuperato 11.258 manufatti di interesse archeologico; sequestrato 136.873 opere contraffatte e denunciato 294 responsabili per violazione di natura penale.
La mostra è ad ingresso gratuito e segue il seguente orario: dal lunedì al giovedì 9.30 –19.30; venerdì, sabato e domenica 9.30– 20.30. Ultimo ingresso: 45 minuti prima dell’orario di chiusura.

Per informazioni: tel. 06/6780664; www.comunicareorganizzando.it


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