1000 firme per il ripristino del servizio del centro diurno per anziani fragili di via del Badile
Nel corso degli ultimi mesi a Tiburtino III e nei quartieri limitrofi del IV municipio sono state raccolte oltre 1000 firme per il ripristino del servizio del centro diurno per anziani fragili di via del Badile. Tale centro raccoglie anziani fragili dal mattino fino a subito dopo pranzo, offrendo servizi di compagnia, socializzazione insieme alla colazione ed al pranzo.
Si tratta, almeno per quello che riguarda Tiburtino III, della più rilevante iniziativa assistenziale per gli anziani degli ultimi anni, in un quadro di progressiva riduzione delle prestazioni. Infatti gli anziani seguiti dai servizi sociali del IV Municipio erano 314 nel 2003 e 244 nel 2013 (fonte: annuario statistico del comune di Roma, edizione del 2004 e del 2014); il dato è oltretutto controcorrente rispetto alla città nel suo complesso nella quale, negli stessi anni, gli anziani seguiti sono passati da 6.960 ad 11.705 (stessa fonte). Il confronto percentuale mette ancora più in evidenza le differenze (0,7% di anziani seguiti nel municipio IV contro l’1,8% in tutta la città).
Nonostante l’importanza che riveste per gli anziani, da qualche mese il centro diurno ha dimezzato le sue prestazioni. Infatti gli anziani possono andare solo tre volte a settimana, perché negli altri tre giorni il centro riceve gli anziani di una altro centro diurno, quello di Ponte Mammolo, che nel frattempo è stato chiuso dal municipio.
Al di là delle motivazioni che hanno portato alla chiusura del centro di Ponte Mammolo, peraltro non completamente chiarite dal Municipio, rileviamo il dimezzamento dell’unico servizio per gli anziani che si era aggiunto negli ultimi anni alla tutt’ora scarsa offerta assistenziale. Vale la pena ricordare che la domanda assistenziale espressa dal mondo degli anziani costituisce oggi, almeno dal punto di vista numerico, la più evidente emergenza assistenziale della capitale. Ne fa fede l’enorme incremento di strutture private che accolgono anziani che non possono più rimanere a casa da soli, verificatosi soprattutto nei comuni alle porte di Roma nel corso degli ultimi anni. Basti l’esempio della ASL Roma G (Guidonia e comuni limitrofi, frequente punto di arrivo degli anziani di tiburtino che non riescono a rimanere a casa propria) nel cui territorio, a fronte di circa 200 letti in RSA convenzionate con la regione, ne esistono circa 1.400 in strutture private.
Il risultato della chiusura per tre giorni a settimana è stato quello di un grande disagio per gli anziani che usufruivano del servizio e per le loro famiglie. Su circa 20 anziani, una è già andata in istituto, ed un’altra ha iniziato a rivolgersi ripetutamente al Pronto Soccorso del Pertini, rischiando la stessa sorte della precedente. Di fronte a questa situazione la Comunità di Sant’Egidio, che da circa 30 anni opera nella zona con un servizio di sostegno alla permanenza a domicilio degli anziani non autosufficienti, si è fatta portavoce del disagio degli anziani attraverso una raccolta di firme per chiedere al Municipio di tornare sulla sua decisione e ripristinare il servizio sei volte a settimana e, possibilmente di ampliarlo ad una platea più vasta.
Di seguito la lettera che è stata firmata da più di mille cittadini. Alla fine di Novembre dello scorso anno, nel corso di un’assemblea convocata per discutere di questo tema, l’assessore alle Politiche Sociali del IV Municipio ha dichiarato che, con la riapertura del bando per la riassegnazione della gestione dei Centri Diurni, che dovrebbe avvenire entro marzo, la situazione sarebbe stata sanata e si sarebbe tornati alla frequenza precedente di sei volte a settimana per ciascun utente. A tutt’oggi non si ha notizia di attività in questo senso e la cittadinanza è molto preoccupata per il futuro dei servizi per anziani a Tiburtino III ed in tutto il IV Municipio. Nella stessa riunione era stato anche suggerito all’Assessore di aprire al più presto uno sportello nel quartiere dedicato ad attività di informazione sui servizi sociali specie per gli anziani che spesso hanno difficoltà a spostarsi da un quartiere all’altro per sottoporre alle istituzione le proprie esigenze assistenziali. Anche su questa proposta siamo in attesa di una risposta concreta da parte del Municipio.
LA LETTERA ALL’ASSESSORE
Roma 13 luglio 2015
All’assessore alle Politiche Sociali IV Municipio Sig.ra Maria Muto
Gentile Assessore
Il centro diurno che si svolge nei locali del centro anziani di Tiburtino III° in via del Badile, ha rappresentato in questi anni forse l’unica novità nei servizi di assistenza per anziani nel quartiere. Si tratta di un servizio che ha permesso ad anziani fragili di rimanere nel proprio contesto abitativo, pur avendo bisogno di un rilevante appoggio assistenziale.
Scelte di politica assistenziale poco chiare hanno fatto si che il servizio sia stato dimezzato e si svolga quindi solo tre mattine a settimana invece delle precedenti sei. Le conseguenze di tale scelta sono molto evidenti: per quanto a nostra conoscenza si è già verificato il caso di un ricovero in istituto, molto oneroso economicamente, e ovviamente, con conseguenze umane e affettive importanti per la famiglia coinvolta. In questo caso il municipio ha scaricato sulla famiglia il peso economico e non solo dell’assistenza. Bisogna ammettere che cosi l’ente pubblico si risparmia!
Un secondo caso è quello di un’altra anziana che, vive sola, e da quando le manca l’appoggio mattutino del centro diurno è stata portata per ventuno volte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pertini, senza evidenti cause sanitarie. In questo caso l’ente pubblico non riesce nemmeno a risparmiare.
E’ possibile che esistano altri casi analoghi a noi non noti, ma già 2 su meno di 20 ci sembra un percentuale rilevante. Riteniamo utile chiedere il ripristino del servizio sei mattine a settimana e possibilmente anche il suo ampliamento perché coinvolga un maggior numero di anziani.
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