Consiglio Straordinario su nuova ZTL-fascia verde in IV Municipio

Seduta straordinaria del Consiglio per fare il punto sul provvedimento con l’audizione degli assessori capitolini Patanè e Alfonsi
Marco Picozza - 5 Luglio 2023

L’audizione dell’Assessore Patanè

Una seduta straordinaria richiesta dalle opposizioni, quella del 4 luglio 2023, per discutere in aula sullo stato di avanzamento di un provvedimento che tanto sta facendo discutere in questi mesi, alla presenza dei due assessori più coinvolti dall’attuazione della delibera.

La discussione in IV municipio è iniziata con la presentazione da parte dell’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè, che per inquadrare il contesto della delibera ha presentato l’evoluzione del percorso amministrativo e legislativo che questo provvedimento ha avuto nel corso degli anni. Un percorso iniziato con le direttive europee del 2008, che ha visto negli anni ratifiche da parte dell’Italia di questi provvedimenti sulla qualità dell’aria, trasferendo alle regioni la potestà legislativa di emanare i piani regionali in attuazione del piano della qualità dell’aria nazionale.
In questi stessi anni l’Italia è stata oggetto di due procedure di infrazione (2014 e 2015), che hanno comportato due condanne per lo sforamento delle polveri sottili (PM10) e dell’NO2 (biossido di azoto), cui si è aggiunta una terza procedura di infrazione che sarà in discussione il 14 luglio.

Queste condanne” ha spiegato Patanè “comportano una sanzione amministrativa pecuniaria comminata al MEF, il quale si rivale sulle regioni che ospitano i siti che sono stati oggetto dello sforamento”.
Nella regione Lazio i siti condannati sono stati il comune di Roma e la valle del Sacco, per due motivi diversi: Roma ha avuto problemi legati per il 60% alla mobilità, mentre la valle del Sacco per la miriade di imprese che hanno sforato i livelli di emissione nell’aria degli inquinanti industriali.
Sulla base di questo è stato approvato dalla giunta nel 2016 il piano della qualità dell’aria regionale, che, come tutti gli strumenti di pianificazione regionale, sono lunghi e complessi nella procedura di approvazione (VAS, deduzioni, controdeduzioni, ecc), ma che al tempo stesso è stato molto partecipato nel suo iter grazie agli incontri con associazioni territoriali, datoriali e sindacali.
Il piano, approvato in Regione nell’ottobre 2022, contiene l’analisi della qualità dell’aria regionale, quali inquinanti sono presenti, quali sono le cause di questo inquinamento, la quantità di sforamenti, le azioni da mettere in campo, le risorse a copertura, e soprattutto le norme tecniche di attuazione, ossia delle leggi che non sono “programmatorie” bensì “prescrittive”, cioè norme cui obbligatoriamente ci si deve attenere, e tutti i comuni all’interno della regione sono obbligati ad attuare le norme in oggetto. Tra questi articoli di legge ce n’è uno in particolare che riguarda Roma, l’art.24 delle norme tecniche di attuazione, che si intitola “norme sulle limitazioni alla circolazione nel comune di Roma”, contenente tutte le regole che da qui al 2025 il comune di Roma deve attuare per rientrare nei limiti che sono stati oggetto dello sforamento (PM10 e NO2).
Nello stesso articolo, molto specifico, sono presenti misure da adottare nel centro storico, nell’anello ferroviario, nella fascia verde ed in tutto il comune entro il 2025.
Nell’indicazione originaria prevista, già da ottobre 2022 i diesel 4 dovevano uscire dalla fascia verde, con norme iniziali molto restrittive nel cronoprogramma da attuare e con un impatto sulla città molto importante, con il conseguente blocco immediato di almeno 500.000 veicoli.
Abbiamo chiesto una mitigazione di queste norme per cui sono state fatte alcune concessioni: tra queste l’introduzione del comma 6 all’art. 24, per cui il Comune avrebbe potuto attuare misure diverse rispetto all’art.24 qualora il saldo della diminuzione di inquinanti fosse stato zero
.
Nonostante negli ultimi anni ci sia una decrescita complessiva del livello di inquinanti, dovuto sicuramente anche all’introduzione di motori ad alimentazione meno inquinante, per quello che riguarda i singoli inquinanti invece siamo messi male, perché da gennaio abbiamo avuto già 27 giornate di sforamento sulle PM10, con un massimo di 35 giornate annue, e su NO2 abbiamo dei picchi molto importanti.
Inoltre, è previsto dall’anno prossimo un dimezzamento dei livelli massimi di PM10 e NO2, con la necessità di andare oltre i provvedimenti già presi in considerazione
”.

L’assessore ha inoltre detto di aver chiesto alla Regione, della quale ha sottolineato la grande disponibilità istituzionale, di esprimersi con una delibera di giunta, definendo la proposta alternativa del comune come accoglibile in merito all’art. 34 (qualora in base al comma 6 il Comune riuscisse a presentare misure alternative a saldo emissioni zero).
Nello specifico, oggetto delle modifiche richieste sono state: la deroga al GPL bifuel, con un provvedimento necessario da esplicitare perché altrimenti sul libretto la classificazione sarebbe riferita all’alimentazione principale (e quindi non potrebbe circolare); l’introduzione di alcune giornate libere (oltre le domeniche) per le auto storiche; l’introduzione del sistema “Move-In”, ossia la possibilità di fare alcuni km all’interno della fascia verde che sono più limitati per le auto più inquinanti, a seguito dell’installazione di un dispositivo apposito sulle auto; una serie di deroghe per alcune categorie più specifiche contingenti (es. ambulanti in attesa di esito sul rinnovo della concessione); una progressività sul blocco ai diesel 4, in modo tale che i divieti non scattino da novembre 2023.

Gli interventi dei cittadini contrari

Una rappresentante della Casa del Popolo di viale Togliatti, secondo cui il provvedimento va completamente cancellato. Ci dicono che Roma sarà più pulita, ma secondo noi la delibera non ha un granché di ecologico ed il problema non è quello dell’ambiente. “Non si possono costringere centinaia di migliaia di cittadini a cambiare una macchina spendendo migliaia di euro di tasca propria”.

La cittadina ha posto l’accento su un sistema di trasporto pubblico al collasso, portando l’esempio di cosa succede alla metro quando piove. Ha inoltre sottolineato la necessità di un rinnovo dei mezzi e riduzione dei costi a carico dei cittadini (arrivando alla gratuità per le fasce deboli), al contrario invece di un aumento dei biglietti di cui si sta discutendo in questi giorni.

Dal punto di vista ambientale ha affermato che le zone più inquinate di Roma non si trovano all’interno della fascia verde, ma in territori periferici con situazioni disastrose (come, ad esempio, in prossimità degli impianti di Malagrotta e Rocca Cencia).

Dar Ciriola

Ha terminato il suo intervento dichiarando che ad avvantaggiarsi della delibera saranno solo le case automobilistiche e gli istituti bancari, mentre la decisione verrà scaricata solo sulle fasce popolari.
Continueremo a portare avanti questa lotta contro questo “modello Gualtieri” di città, contro una città fatta su misura su chi se lo può permettere”.

Antonio Fanelli del Comitato di quartiere Tiburtino Nord Pietralata, con un intervento che è entrato nell’ambito di diverse questioni tecniche, ha posto dei dubbi ma anche degli interrogativi all’assessore Patanè.
Ci sono normative che toccheranno anche le case popolari dove noi abitiamo, in materia energetica dei fabbricati. Ancora oggi vengono costruite case con caldaie indipendenti” ha detto Fanelli “Abbiamo i dati dell’inquinamento delle caldaie, di quanto incidono e di quanto incidono invece le autovetture? Qual è l’intervento economico del comune nella riqualificazione degli edifici, partendo dalle case popolari?”.

Fanelli ha inoltre sottolineato la necessità di mettere in campo i tavoli con i mobility manager, obbligatori per i piani mobilità, pianificando con loro la mobilità dei dipendenti pubblici e la possibilità di studiare un piano di utilizzo dei molti negozi attualmente chiusi, per dare disponibilità dei locali a chi fa mercato nei territori provinciali creando una conseguente diminuzione del traffico veicolare.
Una serie di piccole misure, che nel complesso strutturano un piano, senza focalizzarsi esclusivamente delle conseguenze giuridiche che possono derivare dalle sanzioni”.

Una voce a favore: Legambiente

Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, si è invece dichiarato d’accordo con questo provvedimento.
Continueremo a sostenere sia il provvedimento sia la necessità del Tram su via Togliatti, o del prolungamento della Metro B. Ma dire che oggi a Roma non ci sono troppe macchine è una bugia, come è falso dire che non c’è un inquinamento da autovetture”.

Scacchi ha ricordato che a Roma ci sono 64 veicoli ogni 100 abitanti, neonati e anziani inclusi, il che significa che sono più le auto immatricolate delle patenti che le possono guidare. Ha inoltre posto l’accento su una città congestionata dal traffico privato che blocca di conseguenza i mezzi pubblici, ricordando il tempo di percorrenza del 451 – prima della creazione della corsia preferenziale –  per arrivare da Ponte Mammolo a Cinecittà.

La centralina con i risultati peggiori in questi ultimi 10 anni è quella di via Tiburtina” ha concluso “ed il *biossido di azoto viene scatenato solo dalle auto diesel, motivo per cui la UE ci dice che dobbiamo aggredire la presenza dei diesel circolanti. Per questo motivo noi pensiamo che la fascia verde vada invece rafforzata rispetto alla proposta attuale”.

(Gli effetti sulla salute del biossido di azoto: ha un odore pungente e può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse. Alterazioni della funzionalità respiratoria si possono verificare in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica. Una sintomatologia precoce a carico delle prime vie aeree in soggetti con patologia polmonare può manifestarsi a partire da concentrazioni pari a 0,2 mg/m3.)

Le risoluzioni presentate dai Gruppi Consiliari

Presentati in aula diversi documenti da parte dei vari gruppi, che andavano a chiedere ritiri o modifiche rispetto al provvedimento oggetto di discussione.

Il gruppo di FDI ha presentato una proposta di risoluzione con cui si chiedeva al Sindaco ed alla Giunta comunale di rivedere le misure della Delibera 371, che secondo i presentatori nell’attuale situazione economica andrebbero a colpire le fasce più povere della popolazione, chiedendo contestualmente di reintrodurre il provvedimento solo dopo avere realizzato le infrastrutture necessarie a migliorare la mobilità cittadina e rendere più efficiente il trasporto pubblico locale.

Di natura simile il documento presentato dal gruppo del M5S, che nel richiedere di rivedere il provvedimento faceva leva su una gradualità delle classi di veicoli con limitazioni e proponeva la nomina di un Commissario straordinario per tutte le opere del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), nonché la realizzazione di uno studio che valutasse tutte le possibili misure alternative da introdurre.

Di altro tenore il documento presentato dal Consigliere Roberto Santoro (FDI) che ha presentato una proposta di ridefinizione del perimetro della ZTL basandosi su una serie di considerazioni puntuali della struttura del territorio, tra le quali la presenza di scuole, uffici postali, sedi INPS ed altri servizi che non sarebbero stati raggiungibili con i confini proposti.

Presentato anche un documento da parte della maggioranza, nel quale venivano proposti 16 punti su cui porre attenzione nell’attuazione del provvedimento. Tra questi, alcune proposte che vanno nella direzione di una equità sociale, come ad esempio l’introduzione di misure per il sostegno all’acquisto di veicoli non inquinanti determinate in funzione del reddito (tramite ISEE) e la previsione di deroghe ed incentivi per le ditte artigianali unipersonali e a conduzione familiare.

L’audizione dell’Assessora Alfonsi

L’assessora capitolina all’Agricoltura, all’Ambiente ed al Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, al termine della presentazione dei documenti da parte dei gruppi politici, ha quindi presentato le sue conclusioni, sottolineando l’importanza della discussione sul provvedimento che stanno attuando in tutti i municipi, e giudicando positivamente l’atto presentato dal consigliere Santoro in quanto migliorativo rispetto alla mappatura originaria, motivo per il quale il provvedimento è risultato poi approvato all’unanimità.

Rispondo ai cittadini dicendo che questo è un provvedimento sulla qualità dell’aria, che piaccia o non piaccia, e non si può essere ambientalisti a giornate alterne, ma bisogna studiare cosa comporta questo piano della qualità dell’aria.
La colonnina della Tiburtina che sfora in continuazione è un tema di salute pubblica.

Rispondo anche sul fatto che il provvedimento è stato fatto da Gualtieri per lavarsi le mani e mettersi a posto a livello giuridico. Invece ciò è stato vero per i sindaci precedenti che hanno fatto dei provvedimenti su carta che poi non hanno attuato, per cui non è cambiato nulla. Provvedimenti difficili ma che comunque cambiano la città”.

Alfonsi ha aggiunto che per lo sforamento di NO2, inoltre, non ci sono giornate di picco come il PM10, ma c’è un superamento costante e continuo dei livelli massimi ed ha presentato alcuni numeri relativi agli studi fatti: sul PM10 il traffico veicolare incide sul 62% e le caldaie sul 26%, mentre sul NO2 il traffico incide sul 59% e le caldaie sul 10%.
Con questa delibera, i provvedimenti sul traffico sono solo una parte delle norme messe in campo, poiché si sta lavorando su sostituzione mezzi Atac e istituzione di Tram, sostituzione mezzi AMA, interventi con soldi PNRR su edifici scolastici rendendoli edifici totalmente sostenibili, interventi su case popolari, interventi di forestazione urbana. Tutto ciò cambia la qualità dell’aria e la città nel suo complesso”.

L’assessora ha inoltre manifestato dubbi sulla contrarietà del M5S, dal momento che la Giunta Zingaretti con l’Assessora Lombardi prevedeva non una ZTL bensì un provvedimento su tutto il comune di Roma, avendo oltretutto tolto l’articolo che prevedeva la possibilità di misure alternative alle limitazioni veicolari (provvedimento reinserito in seguito su indicazione della capogruppo PD dell’epoca Marta Leonori). “Bisogna fare leva anche sulla cittadinanza” ha concluso “affinché si adottino comportamenti virtuosi rispetto ad una città sostenibile, anche perché Roma è dentro un programma che deve raggiungere la “neutralità climatica” nel 2030, e per fare questo non possiamo tornare indietro su nessuno dei tanti provvedimenti che abbiamo messo in campo”.

Le conclusioni di Patanè

In conclusione, l’assessore Patanè ha voluto ribadire alcuni concetti e presentare dei chiarimenti in merito ai dubbi sollevati dai consiglieri e dai cittadini.

Non si può chiedere il ritiro della delibera, come ho sentito dall’opposizione, perché significherebbe far vigere l’art.24 delle norme tecniche di attuazione, cioè eliminare immediatamente gli euro4 diesel dalla fascia verde”.

Patanè ha inoltre detto che si sta discutendo di studi fatti dal dipartimento di epidemiologia della regione Lazio, in base ai dati del quale si è evidenziato un nesso di causalità tra sforamento dei due inquinanti specifici e malattie cardiovascolari, respiratorie e tumorali, chiamando tutti ad un’assunzione di responsabilità in materia. Patanè si è inoltre soffermato sul tema dei parcheggi di scambio, ricordando che a Roma ci sono 44 parcheggi di scambio comunali (o di proprietà o di Atac) più un’altra trentina di proprietà FS, Cotral, regionale, ecc.. per un totale di circa 80 parcheggi di scambio. Dei 44 comunali, 34 sono fuori dalla ZTL e 10 all’interno, perché nella fascia verde entreranno comunque 1,5 milioni di autovetture che avranno ugualmente bisogno di parcheggi di scambio.
Abbiamo inoltre previsto dei corridoi per entrare nei parcheggi di scambio che si trovano di poco dentro il confine ZTL, come previsto ad esempio per i parcheggi di Ponte Mammolo, via Flaminia e via Cassia”.

Patanè ha concluso ricordando che i provvedimenti di disincentivo al traffico privato non possono non andare di pari passo col miglioramento del trasporto pubblico, motivo per cui Atac ha iniziato a cambiare la flotta bus (già arrivati 118 mezzi, per novembre saranno sostituiti quelli che non rientrano nelle limitazioni), ed il comune ha acquistato i treni Metro per la linea B, con 12 treni che arriveranno a dicembre 2024 (sono necessari 24 mesi per la costruzione), con un sensibile miglioramento delle linee entro giugno 2025 e sta proseguendo con i programmi di attuazione di tre tram importanti che nei prossimi anni entreranno in funzione: Verano-Tiburtina, Termini-Vaticano-Aurelio e Togliatti.
Questo provvedimento va accompagnato a delle misure di giustizia sociale che siano mitigative del provvedimento ed i punti elencati dalla maggioranza sono oggetto del nostro lavoro e delle mitigazioni che dovremo fare per rendere Roma una città migliore sotto tutti i punti di vista”.


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