

Un atto di vendetta per il licenziamento. Sarebbe questo il movente che ha spinto un 27enne italiano, ex dipendente di un albergo di Fiano Romano, ad appiccare un incendio all’interno della struttura nella serata del 21 febbraio.
L’allarme è scattato intorno alle 22, quando al NUE 112 è arrivata una segnalazione per un rogo scoppiato all’interno dell’hotel. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri della Stazione di Fiano Romano e i Vigili del Fuoco di Montelibretti, che hanno rapidamente domato le fiamme, evitando che l’incendio si propagasse.
Fin dai primi istanti, qualcosa non tornava: l’incendio era scoppiato contemporaneamente in due locali separati, entrambi adibiti a deposito. Un dettaglio che ha subito fatto pensare a un atto doloso.
Gli investigatori hanno quindi analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza e hanno notato un dettaglio insolito: chi aveva appiccato il fuoco aveva evitato con cura di farsi riprendere. Un comportamento che lasciava supporre che l’autore conoscesse molto bene la struttura.
I sospetti si sono rapidamente concentrati su un ex dipendente dell’hotel, licenziato di recente. L’uomo è stato rintracciato poco dopo l’incendio mentre rientrava a casa con i vestiti ancora sporchi di fuliggine.
Portato in caserma, di fronte all’evidenza, ha ammesso le proprie responsabilità: la rabbia per il licenziamento lo aveva spinto a compiere il gesto.
Nel corso della perquisizione, i Carabinieri gli hanno trovato addosso l’accendino antivento usato per appiccare le fiamme, che è stato sequestrato.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rieti con l’accusa di incendio doloso. Fortunatamente, grazie al pronto intervento dei soccorsi, l’incendio ha causato solo danni lievi alla struttura. Gli ospiti dell’albergo, evacuati per precauzione, sono rimasti illesi.
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