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I funerali di Carla Di Veroli

"Tutte le testimonianze di conforto e stima ricevute, riconfermano quanto questa straordinaria donna sia stata un esempio di energia, creatività e dedizione nello svolgimento di ruoli pubblici"

Si è svolta oggi, 25 agosto 2021, davanti il Tempio Maggiore, la cerimonia funebre per Carla Di Veroli. Successivamente il corteo si è recato al cimitero di Prima Porta.

Carla domani partirà per Israele dove sarà sepolta in Eretz, per onorare un suo desiderio e per volontà della famiglia.

«Possano il nome Carla Di Veroli e il suo ricordo divenire per tutti fonte di ispirazione, coraggio e benedizione», ha dichiarato il figlio Jonathan Limentani.
«La nostra famiglia è stata dolorosamente colpita dall’improvvisa e tragica scomparsa di mia madre. Siamo sostenuti nel nostro grave dolore dalle innumerevoli espressioni di affetto pervenuteci, per le quali siamo profondamente grati.
Tutte le testimonianze di conforto e stima ricevute, riconfermano quanto questa straordinaria donna sia stata un esempio di energia, creatività e dedizione nello svolgimento di ruoli pubblici».

Foto di Giuseppe Lobefaro

Carla Di Veroli è stata trovata priva di vita il 19 agosto nella sua casa, in via Nansen alla Garbatella, vittima di un malore a soli 59 anni (proprio oggi avrebbe compiuto 60 anni).

Carla era la nipote di Angelo Di Veroli, maresciallo partigiano della formazione “Giustizia e libertà” e di Settimia Spizzichino, a cui è dedicato il ponte della Garbatella (unica ebrea romana sopravvissuta al rastrellamento del ghetto il 16 ottobre del 1943). Esponente della comunità ebraica di Roma, è stata anche assessora in VIII municipio (allora era l’XI) e poi delegata alla Memoria con Ignazio Marino.

Dalla notizia della sua morte sono stati innumerevoli i ricordi resi pubblici, ne riportiamo alcuni.

«Ho appena saputo di Carla Di Veroli
Me ne dispiaccio molto, eri una grande persona e un punto di riferimento del Municipio.
Appena arrivai al Libetta Village, mi facesti chiamare per conoscermi, eri assessore alla Cultura, volevi sapere cosa volessi fare.
Ecco, per me un buon politico di territorio dovrebbe fare quello, conoscere il suo territorio, e tu lo facevi bene, combattendo per le tue idee, ascoltando anche quelle altrui, ma senza sconti.
CIAO CARLA ci mancherai.

M.B.»

«Siamo stati allegri e tristi tante volte insieme, ci siamo confrontati e scontrati sulla politica, abbiamo passato tanti momenti alla Villetta, storica sede del PCI, del PDS e dei DS di Garbatella.
Ultimamente litigavamo spesso soprattutto sul nostro territorio, ma era inevitabile: ognuno di noi rappresentava all’altro con passione e senza sconti e ipocrisie il proprio pensiero e la propria visione.
Sei stata un punto di riferimento istituzionale nel Municipio VIII (e prima XI) per la cultura e le pari opportunità e non ti sei risparmiata a Roma come delegata alle politiche per la memoria quando era Sindaco Ignazio Marino, tu, orgogliosa nipote di Settimia Spizzichino.
Eri vitale, schietta, ostica, passionale e testarda, e ora mi toccherà litigare da solo.
Ciao Carla, un abbraccio alla famiglia e alla Comunità ebraica.

L.F.C.»

«Quante ne abbiamo vissute insieme? Quanti link e screenshot ci siamo scambiati? Non riuscivo a vedere quel contenitore di legno e ad immaginarti lì dentro. Allora mi sono concentrato sulla tua voce. Ho ripensato alle tue risate fragorose, ai tuoi vaffa sonori che rimbombavano anche su Whatsapp, alle tue prese di posizione, sempre nette.
Ho incrociato, negli sguardi delle persone che, stamattina, si sono date appuntamento davanti alla sinagoga, la sofferenza per l’idea che tu non ci sarai più. Ma poi ho pensato che tu vivrai, dentro di noi. Le tue idee, le tue battaglie, continueranno. Ti ricorderemo così. E, ogni tanto, torneremo sul tuo profilo Facebook a leggere i tuoi commenti al vetriolo, ma sempre sinceri.
Ciao Carla. Ti penseremo.

M.P.»

«Ci ha lasciati Carla Di Veroli
Avremmo dovuto dirci ancora tante cose… i tuoi consigli come una mamma, un’amica sincera. Tanti anni fa durante i consigli infiniti per votare il bilancio in municipio, intrattenevo tuo figlio Jonathan giocando a pallone con un’improvvisata palla di carta… a lui va un abbraccio affettuosissimo.
Ci siamo scritti fino a pochi giorni fa, eri netta mai scontata, politicamente sempre trasparente forte delle tue idee e dell’amore per tua zia Settimia Spizzichino. Non avevi peli sulla lingua, ne necessità di avere finti amici…
Alcuni nostri segreti li custodirò gelosamente.
Una carezza fin lassù tvb Carletta

S.P.»

«Ciao Carletta nostra, sei sempre stata memoria, lotta e bellezza. A te mi legano tanti ricordi, tante telefonate, iniziative fatte insieme, serate passate a ridere. Mi piace ricordarti in quel 25 aprile di qualche anno fa, c’era il sole, c’era la gioia della giornata, c’era l’amata Brigata Ebraica in piazza, c’era la tua passione e la tua caciara, vanto di una romanità antica.
Ciao Carlè, starai sempre con noi.
Baruch Dayan HaEmet.

M.C.»

«Tu eri così, tempesta, abbracci, cuore. Un’anima verace, figlia della sua comunità, madre impetuosa, politica schietta e a volte dura. Noi che ti abbiamo amata così com’eri, siamo increduli, perché non possiamo rinunciare, Carla Di Veroli alle tue grandi risate, ai tuoi racconti, al tuo saper essere avvolgente.

A.M.»


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