Il 5 maggio sciopero contro la “Buona Scuola”
Corteo a Roma da piazza della Repubblica. Protestano lavoratori e studentiMentre il Governo si appresta ad approvare la riforma della ‘Buona Scuola’ entro metà maggio, gli studenti continuano a protestare fissando un nuovo appuntamento a Roma il 5 maggio, in occasione dello sciopero generale dei lavoratori proclamato dai sindacati Flc-Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal contro il ddl del Governo.
In particolare i sindacati chiedono la stabilizzazione dei precari e criticano il potere affidato ai dirigenti attraverso la chiamata diretta dei docenti. “Il governo – spiega il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – non è nelle condizioni di fare le assunzioni per l’inizio dell’anno. E ha posto criteri assai discutibili che dividono in modo arbitrario i precari. Questa è una riforma che lede il diritto costituzionale della libertà di insegnamento”.
Il concentramento è previsto alle 9.00 in piazza della Repubblica da dove partirà il corteo che attraverserà via Orlando, largo Susanna, via Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti, via D’Annunzio fino ad arrivare, intorno alle ore 11, a piazza del Popolo, dove sono previsti gli interventi.
“Giorno dopo giorno – spiega l’Unione degli studenti – crollano le promesse principali, dalle assunzioni dei precari, sino all’anagrafe nazionale contro dell’edilizia scolastica. Al contempo non si ascoltano le tante voci che hanno provato in questi ultimi mesi a porre le vere priorità della scuola. Non ci limitiamo a rivendicare il blocco della riforma, ma opponiamo delle valide alternative. Vogliamo un’Altra Scuola giusta che riparta da sette priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica”.
“Se il Governo non ci ascolterà – proseguono gli studenti – continueremo a mobilitarci: boicotteremo i test Invalsi il 12 maggio e lotteremo congiuntamente agli insegnanti per bloccare gli scrutini”. “Vogliamo – concludono – che la scuola torni nelle nostre mani”.