

Cari lettori, amanti fedeli del vino, ebbene sì, è tempo di Vinitaly, da cosa lo si capisce?
Certamente dai tanti Talk Show e giornali, che se ne stanno occupando, ma anche perché è scattata l’ennesima campagna denigratoria su alcuni brands prestigiosi, ovviamente italiani e proprio all‘indomani della manifestazione vitivinicola più importante al mondo.
Questa redazione non entrerà nel merito, è compito della magistratura; Abitare a Roma si occuperà, come oramai avviene da molti anni, della cultura/coltura del vino.
Grande novità di quest’anno è il vino dealcolato e già fioccano i pareri favorevoli e contrari; così, anche nella edizione numero 57, la redazione del giornale ha deciso di mandare due vittime sacrificali a testare la bontà di questi prodotti.
Partito da Jeddah, il vino dealcolizzato è approdato al Vinitaly e come sottolinea Federico Bricolo, il presidente di Veronafiere: «…da quest‘anno i vini NoLo entrano per la prima volta nel programma della rassegna per potenziare il ruolo di Vinitaly, che apre nuovi mercati e affronta le sfide dell’evoluzione della Domanda».
Due saranno i focus: il primo l’otto aprile “Zero alcol e attese del mercato” e il secondo il 9 aprile “Tecnologia 0.0: produzione e innovazione a confronto”. Il banco di mescita per la degustazione sarà esclusivo con vini NoLO, presenti anche nei coctail del padiglione Mixology.
Il vino dealcolato deve avere un tasso di alcol inferiore a 0,5% vol., mentre il vino parzialmente dealcolizzato ha un tasso alcolimetrico compreso tra 0,5 e 9% (Direttiva Europea 2021/2117).
Il dealcolato si ottiene direttamente dal vino attraverso la distillazione sottovuoto o per osmosi inversa; ma a questo punto un tale prodotto può ancora fregiarsi del nome di vino?
Cari wine-lovers, siamo ansiosi di approdare a Vinitaly, mentre le vigne stanno germogliando, più o meno in tutta Italia, per regalarci il “nettare degli dei“ anche per l’anno prossimo.
Anna Onori. Henos Palmisano
Foto per gentile concessione della ditta Alovini
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