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Municipi:

Quel che resta del III municipio

Roberta Capoccioni sfiduciata come Presidente diventa Commissario

Con 13 voti favorevoli e 12 contrari, il 22 febbraio 2018, è stata approvata la mozione di sfiducia a Roberta Capoccioni, Presidentessa del III Municipio.
Dopo l’esperienza Pace nell’VIII municipio, la giunta grillina di Piazza Sempione lascia i banchi dell’Aula e torna a casa.

“Di fatto, nel III Municipio ci sarà una sorta di continuità amministrativa anche perché il compito di coordinare i rapporti tra Campidoglio e Municipio sarà affidato alla stessa presidente uscente, Roberta Capoccioni.” È quanto trapela dal M5S in Campidoglio, che ha deciso di di confermare la Presidentessa uscente come commissario.

Tra le critiche dei gruppi di opposizione e gli interrogativi circa il futuro di uno dei municipi chiave di Roma, non sono mancati i commiati dei membri della squadra grillina, come quello di Mimmo D’Orazio, ormai ex assessore all’Ambiente:
“È giunta a conclusione un’esperienza che mi ha dato la possibilità di metterci la faccia” – scrive su Facebook – “Continueremo il nostro lavoro ed il nostro impegno, nella consapevolezza di aver cercato di dare il meglio: molto è stato fatto… o forse poco… molto di più si sarebbe potuto fare… soprattutto perché i risultati sono sotto gli occhi di chi vuole vederli…”.

Si aggiunge un altro tassello agli appuntamenti elettorali in programma dunque: si andrà al voto a giugno, in concomitanza con il rinnovo dell’amministrazione dell’VIII Municipio. A pochi giorni dalle elezioni nazionali – e regionali, nel Lazio – cade il feudo di Roberta Lombardi, la candidata del M5S.

Dal canto suo, la deputata ed ex capogruppo pentastellata alla Camera – che nel III Municipio confidava nella Capoccioni in quanto sua assistente parlamentare – sta infiammando i social network da qualche giorno a causa di alcune sue dichiarazioni apparse sul web: “Quando penso alle province del Lazio e ai suoi Borghi penso ad accogliere più turismo, che rilancia l’economia locale, e meno ai migranti, che invece pesano sull’economia locale.”

Probabilmente, viste le difficoltà riscontrate nel comporre un gruppo omogeneo in Municipio, come valido sostegno e punto di riferimento in vista delle elezioni del 4 marzo, la Lombardi ha deciso di virare drasticamente verso un altro tipo di elettorato, approfittando delle difficoltà di un centrodestra diviso fra il candidato ufficiale Stefano Parisi e l’outsider Sergio Pirozzi.


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