

20 anni e non sentirli… Questo il caso del Roma Pride, l’ormai storica parata che celebra la giornata dell’orgoglio della comunità Lgbt (Lesbo Gay Bisessuali e Transgender) che come ogni anno stravolge la Capitale con carri, danze, canti e tanto colore allo scopo di dare vita ad un carnevale “arcobaleno”.
Oltre 200 mila le persone che si sono date appuntamento, sabato 7 giugno 2014, a piazza della Repubblica da dove è partito il lungo corteo che si è aperto con una grande sorpresa. Dopo ben vent’anni è tornato in testa alla parata un sindaco, Ignazio Marino ha infatti rispettato la promessa “mettendoci la faccia” come recita lo slogan adottato quest’anno dalla manifestazione.
Insieme al primo cittadino hanno marciato anche i 15 presidenti dei municipi di Roma Capitale.
Nonostante la gioia di avere la presenza di un sindaco dopo tanti anni, non è mancata qualche critica al primo cittadino democrat sui ritardi nell’approvazione della delibera sulle unioni civili. Anche se Marino ha affermato: “Subito dopo il voto sul bilancio calendarizzeremo in Consiglio comunale la delibera sulle unioni civili, ma non è sufficiente. Dobbiamo spingere sul Parlamento affinché l’Italia superi questa vergogna di essere rimasta indietro rispetto al resto dell’Unione Europea”.
Tra i politici presenti anche il leader di Sel e governatore della Puglia Nichi Vendola insieme al suo compagno Ed Testa, che hanno posato anche come testimonial d’eccellenza per i manifesti della parata.
Grande assente, invece, il premier Matteo Renzi che, provocatoriamente, ha guidato il corteo sotto forma di cartonato a grandezza naturale ed è apparso nel video realizzato dall’organizzazione per ricordare le promesse fatte durante primarie del Partito Democraticoe subito prima di sostituire il governo Enrico Letta (Unioni civili, step child, legge contro omotransfobia e ius soli).
Il presidente del Gay Center, Fabrizio Marrazzo ha dichiarato: “Con il suo 40% Renzi dovrebbe lottare per i nostri diritti. Per ora, nonostante le promesse, non ha fatto nulla. Speriamo cambi verso”.
Ad animare il lungo corteo “rainbow” sino a via dei Fori Imperiali l’attore milanese Carlo Gabardini, che ha affermato: «Sono molto fiero, lusingato ed emozionato per essere stato scelto come testimonial del Roma Pride. Sono qui insieme a migliaia di persone per rivendicare con loro i propri diritti, il proprio amore e la propria felicità».
La grande festa del ventennale si è conclusa in serata il “Celebration Official Pride Party”, organizzato da Muccassassina che si è svolto all’interno del Parco di Centocelle, presto sede del Roma Vintage.
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