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Al Teatro Brancaccino in scena lo spettacolo “Le scoperte geografiche”

Dal 7 al 10 aprile, per la prima volta a Roma, il testo inedito di Marco Morana

Al Teatro Brancaccino dal 7 al 10 aprile va in scena, per la prima volta a Roma, lo spettacolo Le scoperte geografiche, testo inedito di Marco Morana, per la regia di Virginia Franchi. In scena Michele Balducci e Daniele Gattano accompagnati dall’installazione luminosa e dalle sonorità di Fabio Di Salvo del collettivo artistico Quiet Ensemble.

In attesa del debutto romano sono previste delle letture da Le scoperte geografiche nei licei di Roma volte a promuovere il testo e suscitare una discussione attorno alla tematica dell’identità. Un primo studio dello spettacolo è stato finalista della XI edizione del Premio alle Arti Sceniche Dante Cappelletti.

ph.Manuela Giusto
ph.Manuela Giusto

Un banco di scuola, anni cinquanta. Due compagni, due giovani uomini che ripassano la lezione di storia: le grandi scoperte geografiche di Colombo e Magellano. Ma quella lezione in realtà è un pretesto, perché tra i due c’è un sentimento profondo che finora hanno nascosto. Il viaggio dei due grandi esploratori si confonde con la loro esplorazione. La classe diventa la caravella, e la terra da scoprire è un continente oscuro e senza confini, quello del desiderio e dell’identità.

Questo tragitto di formazione prosegue oltre l’adolescenza, attraversando la maturità e la vecchiaia dei protagonisti. Si addentra nel loro Nuovo Mondo interiore, un universo pericoloso, fatto di tempeste, di dubbi e di slanci improvvisi, di ammaraggi coraggiosi e di mostri sputati dall’inconscio. Un universo più reale della realtà, dove la lingua perde ogni funzione quotidiana diventando un codice esclusivamente amoroso, poetico in senso stretto, che si fonde ironicamente con il gergo marinaresco.

“Le scoperte geografiche – spiega Marco Morana – è la storia di un sentimento assoluto e forse mancato, l’epopea di una rotta perpetua, perché nell’oceano dei sentimenti non c’è terraferma su cui attraccare, non c’è meta, ma solo un senso agrodolce, insieme definitivo e sospeso, inevitabile conseguenza di ogni viaggio d’amore”.

Per info: www.teatrobrancaccio.it – tel. 06 80687231


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