Alluminio in fogli e vaschette: cosa c’è da sapere per usarli correttamente
C’è chi la chiama carta stagnola, chi carta argentata, e chi carta di alluminio? Chi ha ragione? Sicuramente non ha ragione chi pensa che quei fogli contengano argento. In tal caso dovremmo andare dal gioielliere anziché al supermercato per acquistare un rotolo di quel foglio. Quelli che utilizzano la dicitura di carta stagnola, invece, hanno ragione a metà. Anni fa si utilizzava lo stagno per realizzare questi fogli. Avrete capito, dunque, che questi fogli contengono alluminio.
Ma l’alluminio nelle nostre cucine non entra solo in forma di fogli. Le vaschette in alluminio sono sempre presenti quando si tratta di scaldare delle pietanze, magari cucinate il giorno prima. Ma non è così semplice, occorre prestare attenzione a come utilizzarle. Mica ci vuole una scienza direte voi… si, però molti dei rischi attribuiti al loro utilizzo possono essere spiegati.
Le mamme lo sanno, ne sono sicuro. Magari non sanno il motivo preciso, ma sanno che è meglio evitare il contatto prolungato dell’alluminio con cibi acidi e salati. Avete presente quando la ringhiera del vostro terrazzo si arrugginisce? Ecco, con l’alluminio potrebbe succedere una cosa simile.
Il rischio
Quello che accade è che il metallo (sia l’alluminio delle vaschette o il ferro della ringhiera) può “staccarsi” e andare un po’ ovunque. Ovunque dove? Nel caso della ringhiera, si forma un solido spugnoso rossiccio, la ruggine che contiene il ferro “ossidato”. Nel caso dell’alluminio, una delle possibilità è che questo venga rilasciato, nella sua forma ossidata (ioni di alluminio) negli alimenti.
Ecco il rischio. Cibi acidi (a base di pomodoro, limone, mele, aceto, etc.) e salati (sardine per dirne uno) riescono ad innescare dei processi di corrosione. Questa corrosione produce il rilascio di ioni di alluminio (ossidato) che possono essere assorbiti dai cibi.
Come evitare i rischi
Le regole sono molto chiare. Tutti i cibi, ad esclusione di quelli citati possono stare in contatto con l’alluminio per circa 24 h, a qualsiasi temperatura (solitamente ci si riferisce alla temperatura ambiente). Per utilizzi prolungati, i contenitori devono essere messi in frigorifero o in freezer. Perché? Il rilascio degli ioni di alluminio dipende dal tempo di contatto, dalla temperatura e dal tipo di cibo.
Sembra che i rischi associati all’utilizzo di questi materiali siano molti, e allora perché utilizzare l’alluminio? Il motivo sta nelle sue caratteristiche. Per riscaldare, l’alluminio è fenomenale. Pesa poco e ha un’ottima conducibilità termica. Significa che il calore può essere trasferito in modo omogeneo su tutta la sua superficie, facilitando di conseguenza il riscaldamento del cibo. Tuttavia, prima di utilizzare un contenitore di alluminio dovremmo leggere la dicitura “per alimenti”. In questo caso siamo sicuri che l’alluminio è ricoperto da uno strato polimerico invisibile che lo protegge da eventuali corrosioni.
L’ultima curiosità per chi si chiede come mai i fogli di alluminio non abbiano la stessa lucentezza su entrambi i lati. Dipende dalla diversa porosità delle due superfici. La parte opaca è più rugosa e questo dipende dal processo di produzione. Ma state tranquilli, non c’è un verso di utilizzo preferenziale!
Stefano Cinti
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