Eclissi di stelle nel III Municipio. Di Giacinti esce dal gruppo del M5S

Il feudo di Roberta Lombardi rischia l’esplosione prima delle elezioni regionali
Gregorio Staglianò - 15 Dicembre 2017

“Non ho più voglia né tollero oltre gli atteggiamenti ‘prepotenti’ ed ‘arroganti’ della presidente del Municipio, nè quelli della sua Giunta che, a mio parere, non hanno ancora capito i ruoli.
Il Consiglio ed i consiglieri danno l’indirizzo politico, la Giunta esegue.

Non mi resta più nulla da condividere con il gruppo M5S in seno al Municipio”. Dure le parole di Donatella Di Giacinti, dopo aver deciso di uscire il 12 dicembre dalle fila del M5S del III Municipio.

Dopo nemmeno 24 ore dall’ultimo addio, quello della consigliera “dissidente” Francesca Burri, un altro pezzo della giunta pentastellata si stacca, causando qualche grattacapo alla minisindaca Capoccioni che ora si ritrova con dodici consiglieri: lo stesso numero delle opposizioni. Numeri troppo risicati per governare, difficili anche per amministrare l’ordinario in alcuni contesti.

Donatella Di Giacinti ci ha tenuto a precisare che non si ricandiderà e che come vice presidente della commissione ambiente, insieme alla presidente Burri, ha ancora del lavoro da portare avanti.

Mario Novelli

Non è un momento facile per il M5S del III Municipio: anche fra la maggioranza i malumori e le mine vaganti potrebbero esplodere da un momento all’altro.
Paolo Caviglioli, già schierato con le opposizioni in occasione della votazione sulla “delibera bavaglio” e Mario Novelli che il 7 dicembre ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di Presidente del Consiglio a seguito del consiglio tenutosi il 30 novembre (“la goccia che ha fatto traboccare il vaso” disse Donatella Di Giacinti), sono due dei numerosi esempi di “ribellione” nel feudo “lombardiano” del M5S. Ed è proprio in questa roccaforte che cominciano a mancare i numeri per governare, addirittura per far passare gli atti.

Il clima non è disteso ma il M5S locale vuole evitare le polemiche e le dichiarazioni a mezzo stampa anche per serrare le fila in vista delle elezioni regionali, nelle quali correrà Roberta Lombardi, sostenuta espressamente anche dai quadri nazionali. Una deflagrazione interna sarebbe un regalo troppo grande alle opposizioni. Ma l’eclissi non sembra volersi arrestare.

Persino la sindaca Raggi era intervenuta in passato per sanare i dissidi con un incontro segreto in Campidoglio, risoltosi in un nulla di fatto fra strilli e isterismi.
E intanto i consiglieri dissidenti fungono da ago della bilancia, fra la maggioranza e le opposizioni, in un contesto politico in cui ogni passo deve essere calcolato nei minimi dettagli per non causare l’esplosione di tutto il Municipio.

Dar Ciriola

Sale dunque a tre il numero dei consiglieri del Montesacro eletti con il Movimento e fuggiti dalle fila grilline. A settembre l’addio di Donatella Geretto passata a Fratelli d’Italia, nelle ultime quarantotto ore l’approdo al Gruppo Misto di Burri e Di Giacinti. Rimane, per ora, tra gli scranni dei pentastellati il giovane “dissidente” Valerio Scamarcia.


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