Elezioni in vista per il Comitato di quartiere Statuario-Capannelle
Intervista al Presidente Guido MarinelliI Comitati di quartiere sono una delle forme più valide di partecipazione organizzata della cittadinanza attiva sul territorio. Il loro ruolo, quando viene svolto appieno, non si limita a segnalare problemi grandi e piccoli e a rivendicarne la soluzione, ma anche a ad avanzare proposte e indicare soluzioni. Nel VII Municipio tali organismi hanno avuto un riconoscimento dall’Istituzione già da molti anni tramite una delibera che ne regola funzioni e rapporti con l’amministrazione. Non sempre nel passato l’amministrazione municipale ha corrisposto ai doveri di ascolto che la delibera prescriveva, mentre i Cdq si sono sempre sforzati di adempiere alle funzioni per i quali sono nati. I cittadini che dedicano il loro tempo e le loro energie a queste forme di partecipazione attiva, lo fanno gratuitamente e a proprie spese, senza emolumenti o rimborsi di sorta. Ciò che li spinge è l’amore per la propria città, per il proprio quartiere e la passione civica di chi vorrebbe vivere in territori ordinati, con servizi efficienti e in contesti ambientali salubri. Negli ultimi anni i Cdq hanno subìto il riflesso negativo del “muro di gomma” di rappresentanze politiche e di amministrazioni sempre più autoreferenziali e di una politica malata dedita più a coltivare l’arte dell’apparire, tramite annunci di cose e provvedimenti sempre più sbrilluccicanti, che non quella del fare per risolvere i problemi. A un certo punto, spentesi le luci al neon dell’”annuncite”, Roma, soprattutto con l’emergere di numerosi scandali tra cui in primis “mafia capitale”, è apparsa spogliata e agonizzante nelle sue strutture pubbliche principali: Ama, Atac, Servizio giardini, macchina comunale. I Cdq, sfidando ogni evidenza, hanno, tra i loro meriti principali, cercato con la loro azione testarda di arginare una sfiducia verso l’impegno civico alimentata da una politica che con gli anni si è fatta “casta” separata dai problemi e dalle aspirazioni dei cittadini.
Nel VII Municipio, ormai da tre lustri, queste forme di partecipazione si sono dotate di uno strumento unitario, la Comunità Territoriale, per cercare di avere una visione più generale dei problemi municipali e cittadini per ridurre i pericoli, sempre presenti, di chiusure localistiche nel proprio orticello di quartiere. Com’è noto i Cdq sono organismi unitari, apartitici ed elettivi che periodicamente si rinnovano ogni tre anni.
Sabato 26 novembre 2016 il Cdq di Statuario-Capannelle, uno dei più attivi sul territorio e nell’ambito della Comunità Territoriale, andrà a nuove elezioni.
I cittadini potranno votare dalle 9:00 alle 11:00 presso la Chiesa di Santa Barbara e dalle 11:15 alle 20:00 presso l’Hotel Capannelle, entrata dedicata da Via Praia a Mare.
Su quest’appuntamento abbiamo voluto chiedere delucidazioni al Presidente uscente Guido Marinelli, invitandolo a fare un bilancio dell’azione svolta nel triennio trascorso.
Presidente Marinelli, il 26 novembre ci saranno le nuove elezioni del Cdq Statuario-Capannelle. Come vi siete preparati a questo appuntamento?
Ti rispondo con una battuta. Non ci siamo preparati. Noi crediamo che il lavoro sia quotidiano. L’impegno per assicurare trasparenza, per affrontare i problemi del quartiere è continuo. Le elezioni sono un atto dovuto e spero che i cittadini apprezzino non solo il nostro impegno ma anche il nostro continuo studiare i problemi e l’assoluta mancanza di conflitti di interesse personali o professionali.
Che mi dici del clima che c’è tra i cittadini e che partecipazione vi aspettate rispetto al 2013?
Come sempre il nostro è un quartiere “vivace”, animato da contrapposizioni che speriamo sfocino in proposte costruttive. Troppo spesso in passato si è arrivati a discutere all’interno del quartiere. Invece le nostre risorse devono essere rivolte all’esterno, a interloquire con le istituzioni ma anche a collaborare con altri Comitati e associazioni al fine di fare massa critica per riuscire ad ottenere vantaggi per i cittadini sempre nella logica di rivendicare diritti e non chiedere favori.
I problemi affrontati dal Cdq in questi tre anni sono stati molti. Che bilancio vi sentite di presentare agli abitanti del quartiere per l’attività svolta?
Considerando le innegabili difficoltà in cui versa Roma, direi positivo. Come risultati principali mi sento di citare il capolinea dell’autobus 118 che siamo riusciti a far portare davanti al nostro quartiere: un autobus che ora ci collega direttamente con piazza Venezia, un’alternativa di trasporto prima completamente inesistente. Anche ottenere la revoca della concessione per l’antenna Vodafone piazzata a meno di 100 metri da un asilo nido dove ci sono bambini fino a 3 anni d’età che non devono essere esposti a inquinamento elettromagnetico è stata una battaglia lunga ma vittoriosa. Abbiamo anche ottenuto la modifica del progetto dell’incrocio tra Appia Pignatelli, Appio Claudio e Appia Nuova che nella stesura originaria penalizzava molto il nostro quartiere. Abbiamo realizzato un evento della Settimana Europea della mobilità sostenibile per mostrare come la fermata FS Statuario possa rappresentare non solo un’alternativa efficace alla mobilità su gomma (rappresenta metropolitana di superficie) ma anche un grande volano di sviluppo turistico per riportare vitalità a quartieri che, purtroppo, sono sempre più “dormitori”. A questi risultati “strutturali” si è affiancata la continua attività tesa a mantenere il quartiere pulito, riparare le buche e assicurare i servizi di base. Quindi continui rapporti con AMA, con ACEA, con i lavori pubblici del Municipio, con il servizio giardini.
Sono stati anni difficili per Roma. Prima l’esplosione di “Mafia capitale” poi l’impeachment del Sindaco Marino da parte del suo stesso partito e la chiamata alle urne anticipata. In tutto questo bailamme politico qual è stato il rapporto con le istituzioni e amministrazioni municipali e comunali?
Un rapporto spesso difficile. Comprendo che anche per loro sono stati anni difficili. Ma troppo spesso i tempi di risposta delle istituzioni sono stati lunghissimi. Anche per questo, oltre ai risultati portati a casa, abbiamo tanti progetti che devono essere completati: dall’ampliamento del parcheggio della Stazione Capannelle, alla riqualificazione dell’ingresso al Parco degli Acquedotti con creazione di pista ciclo-pedonale, dalla revisione dell’incrocio di via del Calice per ridurne la pericolosità e fluidificare il traffico alla già citata fermata ferroviaria. Di quest’ultima abbiamo anche presentato un’analisi costi-benefici per dimostrare che il costo (piccolo se si pensa all’opera: parliamo di un paio di milioni di euro) sarebbe stato velocemente ripagato dai benefici in termini di presenza turistica e di riduzione del traffico veicolare. Un aspetto da non dimenticare è anche la collaborazione con il Comitato Parco Caffarella per il completamento del collettore fognario situato a Quarto Miglio ma che servirà anche Statuario-Capannelle. Un’opera chiesta da decenni e che finalmente si sta avviando al completamento. Le nostre abitazioni scaricano direttamente nel fiume Almone e questo comporta gravi problemi ambientali ma anche il fatto che le abitazioni non possano avere l’allaccio in fogna con gravi problemi per i certificati di abitabilità.
Cosa vi aspettate di diverso dalla nuova sindaca Virginia Raggi e dalla nuova amministrazione pentastellata?
Ci aspettiamo una maggiore trasparenza e una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini. Siamo stanchi di scoprire che le istituzioni prendono (o non prendono) decisioni che coinvolgono i nostri territori, la nostra vita senza preventivamente sentire l’opinione dei cittadini. E questo sia per decisioni giuste che sbagliate: è un discorso di metodo. Solo l’informazione costante può generare il controllo continuo dei cittadini rispetto ad azioni riguardano direttamente la loro vita. E questo è anche il vero anticorpo contro la corruzione e gli sprechi.
Ci aspettiamo anche una maggiore attenzione per la cosa pubblica. Da pochissimi giorni ho scoperto che le fideiussioni prestate per l’opera edilizia di via Siderno, relativa alla creazione di un asilo nido e di una residenza per anziani entrambi privati coprono le opere di urbanizzazione primaria e l’asilo nido/residenza per anziani. Non coprono la prevista realizzazione di un centro civico polivalente che dovrebbe essere un’opera pubblica in quanto viene considerata una sorta di “dono” della congregazione di suore che sta realizzando le opere private. Se quindi decidessero di non realizzare tale “dono” il Comune avrebbe sicuramente armi spuntate perché non saprebbe come rivalersi.
Infine affrontare il problema dei rifiuti estendendo la raccolta differenziata porta a porta anche ai nostri territori, come da noi richiesto, sarebbe un passo importante verso la soluzione dei rifiuti costantemente abbandonati per strada che rappresentano uno spettacolo indegno di un paese civile.
Quali sono le priorità urgenti, secondo te, su cui i cittadini chiedono risposte ai nuovi amministratori?
Sicuramente ne possiamo trovare alcune tra quelle che citavo: trasporti, viabilità, inquinamento, ma anche pressione dell’acqua, stato di manutenzione delle strade, del verde, raccolta dei rifiuti. E, insisto: i nostri territori sono stupendi, dobbiamo attuare politiche e iniziative per garantirne uno sviluppo non solo sociale e culturale ma anche economico. Se un cittadino vive in un territorio con servizi efficienti, anche un turista sarà stimolato a visitare quel territorio. Lo sviluppo si pianifica, non si subisce.
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