Il pagellone della Roma 2022/2023

Dybala è il fuoriclasse, Matic è un professore e Smalling è imprescindibile. Cristante una sicurezza e Bove un fiore in crescita. Delusione Abraham
Gianluigi Polcaro - 7 Giugno 2023

RUI PATRÍCIO 6:

Esperienza da vendere per uno del suo calibro e che di certo non lo fa tremare nelle gare che contano. I compagni gli riconoscono quella dote di leadership fondamentale, ma la sua reattività non è più quella dei tempi migliori.
Qualche papera l’ha commessa, mettendo in croce il risultato: la più clamorosa in trasferta contro l’Atalanta

M. SVILAR 6:

Nel precampionato ha esordito in maniera abbastanza disastrosa, ma valutando le sporadiche prestazioni in campionato, non ha demeritato.
È poco comunque, ma è incoraggiante la sua predisposizione

C. SMALLING 8:

C’è una Roma con lui e una senza di lui. Quella senza non garantisce la consistenza difensiva che contraddistinguono le squadre di Mou. In certe partite si è rivelato monumentale.
È come il vino, ben conservato più invecchia e più migliora.

L. SPINAZZOLA 5,5:

Al rientro finalmente da titolare, dopo il terribile infortunio agli europei, ha ritrovato lo smalto dei bei tempi, ma solo a tratti. I soliti guai muscolari non lo hanno mollato e lo hanno costretto spesso a sostare ai box.
In definitiva non ha garantito quell’apporto che tutti gli hanno riconosciuto… in passato

D. LLORENTE 6:

Poche apparizioni degne di nota, poi il crack in semifinale di andata di Europa League.
Si è rivisto nel finale di stagione entrando anche nella finalissima della coppa europea

M. ZEKI ÇELIK 6:

Stagione altalenante con prestazioni piene di errori individuali e altre migliori, soprattutto nella fase calda della stagione, dove la carica dello Special One gli ha infuso la giusta dose di carattere per imporsi sulla sua fascia

R. KARSDORP 4,5:

Non è stata la sua miglior stagione. Nella prima parte il litigio con l’allenatore che l’ha portato ai margini della squadra, poi il tentativo della società di liberarsene nel mercato invernale. Nella seconda parte c’è stata la riabilitazione da parte del tecnico e quindi il rientro in campo fino all’infortunio che l’ha portato lontano dai campi, proprio nel momento più delicato della stagione

G. MANCINI 6,5:

Pilastro della difesa.
Qualche sbavatura e qualche irruenza di troppo, ma nel complesso ha garantito sempre una stabilità e una continuità importante e preziosa.
Si porterà la croce del rigore sbagliato nella finale di Europa League, ma di certo la sconfitta non è dipesa da lui e dalla squadra

Adotta Abitare A

IBAÑEZ 5:

Le sue caratteristiche di forza e velocità gli hanno sempre garantito il posto nei tre centrali difensivi, ma i troppi errori individuali, come nei due derby, come nella gara di campionato con l’Inter di ritorno e altre sviste più o meno importanti, lo hanno fatto traballare, soprattutto dopo l’arrivo di Llorente, che poi si è infortunato. Ciliegina sulla torta il rigore sbagliato in finale Europa League, ma dopo una gara da gladiatore

M. KUMBULLA 5:

Stagione da dimenticare. Poche partite ma deludenti e nel momento in cui era sembrato riuscire a dare qualcosa in più, il grave infortunio ai legamenti del ginocchio e stagione finita anzitempo

G. WIJNALDUM 5:

Altro illustre infortunato di lungo corso. Ha deciso di non operarsi e ci ha messo 6 mesi per rientrate dall’infortunio alla tibia, scelta a dir poco discutibile. Qualche gara qua e là, ma possiamo affermare che il suo apporto alla stagione è stato quasi impalpabile, soprattutto nella finalissima europea

N. MATIC 8:

È stato decisamente il faro della squadra. Si è preso lo scettro del centrocampo man mano che ha acquisito la condizione dopo l’infortunio a inizio stagione.

È stato il leader e l’uomo di opposizione sulle linee del gioco avversario. Imprescindibile

B. CRISTANTE 7:

Dopo un iniziale adattamento al nuovo compagno di reparto, con cui sono sembrati troppo monocorde, ha acquisito la solita essenzialità nelle linee nevralgiche del gioco tappando i buchi anche al centro della difesa. Tanta sostanza e importante spalla di Matic. Lottatore intelligente a cui la Roma non dovrebbe mai rinunciare per sapienza tattica e senso di appartenenza

L. PELLEGRINI 6:

Il capitano non è stato brillante e maestoso come la scorsa stagione, complice una condizione fisica non ottimale, ma ha garantito quella continuità soprattutto nella fase difensiva, ma sono mancati i suoi spunti e i suoi gol

MOHAMED MADY CAMARA 5:

Preso come tappabuchi, quello ha fatto. Rispolverato verso la fine stagione, anche per gare importanti. Non ci ricorderemo a lungo delle sue prestazioni

NICOLA ZALEWSKI 5,5:

Con il rientro tra i titolari di Spinazzola è stato sovente ricollocato sulla fascia destra. Rispetto alle faville con cui ci aveva stupito nel suo precedente anno di esordio, questa stagione di assestamento lo ha visto più ordinario e poco incisivo

EDOARDO BOVE 7:

È il giovane centrocampista romano che ha portato la squadra in finale di Europa League, grazie alla sua rete contro il Bayer Leverkusen all’andata. È partito in sordina, con poche occasioni concessegli dal mister, ma con i ripetuti e continui infortuni dei compagni di reparto si è guadagnato via via i galloni da titolare che ha saputo sfruttare a dovere. Ha mostrato duttilità, diligenza tattica, corsa e velocità di esecuzione.
La Roma può e deve puntare sulla sua crescita e consacrazione

EBRIMA DARBOE s.v.

CRISTIAN VOLPATO s.v.

BENJAMIN TAHIROVIC 5,5:

Il giovane play di centrocampo è stato utilizzato soprattutto in gare difficili, quando le assenze hanno bersagliato la qualità del gioco romanista e lui non ha potuto offrire grandi prestazioni. Ha mostrato, però, delle qualità da non sottovalutare per il futuro. Dovrebbe giocare di più e farsi le ossa, magari in una squadra di serie A che glielo permetta

S. EL SHAARAWY 6,5:

Il Faraone, al suo rientro alla base, non ha dimenticato di essere una preziosa bocca di fuoco e lo ha dimostrato dopo essersi rimesso in forma.

Peccato per l’infortunio nel periodo più delicato della stagione

A. BELOTTI 6:

Il “Gallo” alla sua prima travagliata stagione a Roma non ha demeritato ma sono mancati drammaticamente i suoi gol. Problemi fisici all’inizio e alla fine non gli hanno impedito di lottare come un vero lupo su tutte le palle. È forse fuorviante parlare di bomber a cui si chiedono pretenziosamente dei gol; nel suo caso dobbiamo parlare di lottatore a tutto campo, direi mediano di spinta, di colui che con il suo corpo si è proteso al sacrificio per un’intera squadra. Ma zero reti in serie A stridono con il suo nome

P. DYBALA 8:

È stato il colpo del mercato e non ha disatteso le aspettative.
Gol decisivi e assist vincenti nonostante la precaria condizione fisica.

In tutte le gare di cartello in cui è stato impiegato ha manifestato il suo talento, anche con una gamba sola, anche a mezzo servizio.

Rigorista infallibile

TAMMY ABRAHAM 5:

L’eroe della scorsa stagione quest’anno ha deluso, e senza appello. Non ha garantito i gol e spesso le sue prestazioni sono spate impalpabili. Meglio nel finale di stagione in cui Mou è riuscito veramente a tirare fuori il massimo da tutti, ma la sua involuzione è stata inquietante, troppo per una sicura conferma. Ha chiuso la stagione con un brutto infortunio ai legamenti del ginocchio

OLA SOLBAKKEN 5,5:

Visto poco, anche lui bersagliato da infortuni, ma un gol importante in serie A

all. MOURINHO 7:

Mourinho logora chi non ce l’ha.
I suoi colpi di scena, le sue frasi ad effetto che sconvolgono dentro e fuori Trigoria sono servite a salvare lui e la squadra nei momenti difficili e a ricompattarla per le sfide decisive.

Ha dovuto sopperire agli svariati infortuni che da inizio stagione hanno messo in discussione l’equilibrio della squadra (vedi i tanti gol presi nella prima parte).
La Roma ha raccolto pochi punti in campionato e sarebbe bastato un pizzico di sforzo in più per stare comodi in zona Champions.
La situazione infortuni, però, ha minato duramente la competitività dell’organico e alla fine il mister ha puntato tutto, “all in”, sulla coppa, peccato perché il colpo sarebbe probabilmente riuscito se non si fosse messo di traverso l’arbitro Taylor. Il britannico è andato oltre ogni previsione per una leale sfida all’arma bianca tra due pretendenti che meritavano il secondo titolo europeo dell’UEFA

La SOCIETA’ 6,5:

Ricordando l’enorme debito ereditato dalla precedente gestione e che si è incrementato durante il loro primo anno, la proprietà ha limitato le spese sul mercato garantendo comunque dei parametri zero di valore, come Dybala, Matic o Wijinaldum sulla carta.
Gli infortuni sono stati devastanti nel corso della stagione e di certo la gestione del caso Zaniolo non è stata delle migliori. Sul mercato in generale serve maggiore incisività e ingegno.
Il puntare su Mou, sulla sua capacità di entusiasmare i tifosi (vedi il record di sold out dell’Olimpico), è stata la chiave per ricreare quell’unità d’intenti che ci voleva, dopo anni di lacerazioni e nonostante i mal di pancia dello Special One che ovviamente pretende da tutti di andare oltre i propri limiti. La sua riconferma sarebbe la garanzia per rilanciare una Roma vincente su più fronti


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