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L’aeroporto a Latina: è polemica fra Regione e Provincia

La Regione vuole la base “Comani”. La provincia ha paura di un aereoporto a mezzo servizio e troppo al servizio di Roma

L’importanza di un aeroporto a Latina è ormai sulla bocca di tutti.
Tale aeroporto servirà a decongestionare l’intenso traffico aereo di Fiumicino e gioverà, al contempo, al secondo scalo della capitale, Ciampino, ormai saturo dai voli low coast.
L’idea di un aeroporto a Latina certamente non è nuova: è ormai vecchia di quasi trentanni.


Latina, è infatti situata in un luogo ideale essendo molto vicina alla Capitale, nonostante sia collegata con quest’ultima solamente da una ferrovia malconcia e da una statale Pontina poco efficiente.


Così, deliberata la realizzazione dell’aeroporto, sulla questione si susseguono pareri diversi e talvolta contrastanti, specie sulla sua localizzazione. Ed il tema diventa bollente.


“Il Comani, che è per dimensione e collocazione logistica dopo gli aeroporti romani il più grande del Lazio – ha evidenziato, a fine agosto, più volte entusiasta Fabio Ciani, assessore regionale delegato di Marrazzo – a meno che i vertici militari della struttura non ci mettano davanti ad un netto rifiuto, è la nostra scelta principale, per tanti motivi”. Innanzitutto perché, spiega Ciani, all’interno della struttura già esistente è presente una linea ferroviaria fondamentale nell’ottica di uno sviluppo commerciale della provincia pontina che potrebbe diventare una linea veloce che collega il capoluogo pontino con la Capitale. Inoltre la base “Comani”, spiega ancora l’assessore Ciani, con una spesa minima per allungare la pista, permette di avere a disposizione una struttura consolidata commerciale che non disturbi i cittadini ed, infine, permette all’aeroporto di diventare la terza struttura del Lazio dopo Fiumicino e Ciampino, svolgendo peraltro un ruolo fondamentale nell’alleggerimento della situazione del secondo scalo.


L’assessore ritiene inoltre che la scelta della base “Comani” dia la possibilità di valorizzare il settore turistico soprattutto per la parte sud della Provincia, quella che potrebbe essere strettamente collegata anche al porto di Gaeta. Inoltre, aggiunge ancora Ciani, il collegamento con Roma aumenta l’appel della struttura che diventerebbe il terzo scalo della Capitale.


Per di più la presenza della ferrovia, ribadisce ancora l’assessore delegato, potrebbe essere di impulso alla logistica di qualità, ad esempio al settore farmaceutico.


Certamente l’insediamento presso il capoluogo pontino di un aeroporto civile avrebbe l’effetto di favorire quelle politiche di sviluppo e quel processo verso il rilancio dell’economia provinciale messe in campo sia dal Comune che dalla Provincia, rispondendo, contemporaneamente, alla richiesta di infrastrutture e di sistemi moderni di mobilità da e verso le isole pontine ed i luoghi di maggior esposizione turistica.


Ma il punto osteggiato dalla Provincia e dal suo Presidente Armando Cusani è proprio la scelta del “Comani” che prevede la convivenza, come quanto accade per l’aeroporto di Ciampino, con il settore militare. Infatti, proprio per la paura di avere uno scalo a mezzo servizio, in cui la notte non sarebbero previsti voli e in cui le esigenze commerciali e civili sarebbero riposte in secondo piano Cusani propone in alternativa uno scalo autonomo con una destinazione civile.


Ed intanto le polemiche dilagano.


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