Osservatorio sull’insicurezza e la povertà alimentare

Presentato il report del primo anno di attività
Marco Picozza - 3 Febbraio 2023

Il 25 gennaio si è svolta presso la sala Di Liegro di Palazzo Valentini a Roma la presentazione delle attività del primo anno dell’Osservatorio sull’Insicurezza e Povertà Alimentare, alla presenza delle istituzioni e di molti soggetti facenti parte di organizzazioni civili di volontariato e del terzo settore.
Durante l’incontro sono stati esposti i risultati del progetto sperimentale dell’Osservatorio, promosso dal CURSA (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente) e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.

Dopo la presentazione generale da parte del professore Davide Marino (che ha guidato il progetto di ricerca) ed i saluti istituzionali portati da Massimo Piacenza, direttore del Dipartimento IV “Pianificazione strategica e governo del territorio” di Città metropolitana di Roma Capitale, e Damiano Pucci, consigliere metropolitano “Pianificazione urbanistica, Pianificazione strategica, Agricoltura e Difesa del suolo”, durante i quali i due hanno evidenziato l’importanza della questione povertà alimentare all’interno del piano strategico della Città metropolitana e si sono soffermati sull’importanza della necessità di integrazione tra i vari livelli amministrativi per affrontare la tematica, è stato il turno di Fabio Bonanno, intervenuto in rappresentanza dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Rifiuti, dalle cui parole è emersa chiaramente l’importanza del contrasto all’insicurezza alimentare tra le priorità che il Comune di Roma si è dato.

Presente in sala anche il Sindaco di Albano Laziale Massimiliano Borelli che ha raccontato ai presenti le esperienze della sua amministrazione nell’ambito della solidarietà alimentare.

Al termine dei saluti, si è entrati nel vivo della presentazione dell’Osservatorio, che costituisce un progetto di ricerca-azione che è parte integrante del processo di pianificazione strategica per la costruzione del Piano Strategico della Città metropolitana di Roma Capitale “Roma, Metropoli al Futuro”.

Il tema della povertà e della conseguente insicurezza alimentare sono stati trattati dalla sociologa Chiara Saraceno, durante il cui intervento sono emersi gli elementi cardine su cui si muovono le azioni destinate al contrasto di tale fenomeno.

In base alle considerazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, la sicurezza alimentare viene descritta come una situazione in cui “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva e sana”. Da ciò ne concerne che povertà alimentare (o insicurezza alimentare) sia la condizione opposta, ovvero l’incapacità o l’incertezza di poter accedere ad una quantità sufficiente di cibo sano e che rispetti le preferenze individuali.
Dai dati illustrati dalla professoressa Saraceno si nota come il tasso di povertà in Italia sia in costante aumento dal 2010, con percentuali superiori sia per localizzazione geografica (regioni del Sud Italia), sia per composizione familiare (famiglie con tre o più figli) sia per quanto riguarda un’ampia fascia di popolazione straniera presente nel nostro Paese.
Inoltre va sottolineato che non sempre la povertà coincide con la condizione di disoccupazione, dal momento che il fenomeno si presenta anche in presenza di una situazione di occupazione, laddove si assista alla presenza di salari troppo bassi o del cosiddetto part-time involontario.

Trattare il tema della povertà alimentare entrando nel vivo della problematica consente di superare il luogo comune secondo cui tale tipo di povertà riguarderebbe solamente le situazioni di estrema povertà nei paesi poveri o in via di sviluppo, evidenziando come questo fenomeno sia invece presente anche nei paesi più ricchi del pianeta.

A supportare tale tesi, ci aiutano i dati di Eurostat secondo cui, nel 2021, ben 95.4 milioni di persone in Europa (quasi il 22% della popolazione), si trovavano in una condizione di rischio di povertà o di esclusione sociale.
In Italia, la percentuale la percentuale risulta addirittura superiore alle media europea, con un 25,2% della popolazione rientrante in tale situazione di difficoltà.

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Nell’ambito specifico della povertà alimentare, la crisi pandemica ha sicuramente incrementato la fetta di popolazione in difficoltà, se si pensa che da marzo 2020 il solo Banco Alimentare ha assistito in Italia 2,1 milioni di persone, (rispetto a 1,5 milioni prima del COVID-19), con un incremento di circa il 40% in termini di assistiti.

E proprio la drammaticità di questi numeri ha portato le istituzioni a considerare come necessità quella di monitorare ed approfondire tale problematica, motivo per cui nei primi mesi del 2022 si è giunti all’istituzione di un Osservatorio sull’Insicurezza e Povertà Alimentare, tra i cui obiettivi principali (oltre il monitoraggio del fenomeno) ci sono quelli di conoscere e dare impulso al sistema di assistenza alimentare, creando in questo modo nuovi input nell’ambito dell’intervento territoriale da parte del Comune in associazione coi numerosi soggetti presenti nel terzo settore.

L’Osservatorio rappresenta in particolare un’appendice del più ampio progetto dell’Atlante del Cibo e del Piano del Cibo della Città Metropolitana, progetto reso operativo nell’estate del 2022. Tale strumento riporta oltre 400 elaborazioni e circa 200 mappe cartografiche su diversi fenomeni riconducibili al sistema alimentare e si rivolge ad istituzioni locali, amministratori pubblici, imprese, cooperative, enti del terzo settore che operano nelle diverse fasi del sistema alimentare.

Presentati inoltre alcuni risultati specifici dell’attività dell’Osservatorio da parte del Professor Marino e delle ricercatrici del gruppo di lavoro (Daniela Bernaschi, Laura di Renzo, Laura Prota e Francesca Felici) nonché metodologie utilizzate nell’ambito delle analisi condotte, tra cui evidenziamo la misurazione della sicurezza alimentare attraverso l’Indice di Accessibilità Economica (IAE) -proposto per la prima volta all’interno dell’Atlante del Cibo della Città metropolitana di Roma Capitale -, l’analisi della spesa alimentare di un campione stratificato in base a variabili demografiche e territoriali di 160 famiglie residenti nell’area metropolitana, l’analisi dei fondi pubblici indirizzati al sistema dell’assistenza alimentare, la creazione di un Tavolo Partecipativo, composto dalle diverse organizzazioni ed associazioni che si occupano di assistenza alimentare sul territorio di Roma e della Città metropolitana di Roma Capitale.
Al centro dell’attività dell’Osservatorio inoltre si evidenzia un lavoro di analisi degli sprechi alimentari sul territorio della Città metropolitana di Roma Capitale, laddove con il termine “spreco (o eccedenza) alimentare” si intendono “tutti quei prodotti alimentari scartati lungo la filiera agroalimentare per ragioni economiche, estetiche o perché in prossimità della scadenza di consumo, ma ancora perfettamente commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano”.
Tale fenomeno rappresenta un vero e proprio paradosso sistema, poiché, insieme alla povertà alimentare, lo spreco rappresenta un vero e proprio fallimento dell’incontro tra la domanda e l’offerta di cibo nel mercato. Da una parte, infatti, abbiamo una porzione della popolazione che non riesce a permettersi il cibo di cui ha bisogno; contemporaneamente dall’altro, una porzione di cibo che non viene consumato dalle persone ed è destinato ad andare inutilmente perso.

Infine, grande attenzione viene data dall’Osservatorio al tema della “filiera della solidarietà”, ossia l’insieme degli attori e delle relazioni solidali che costituiscono il sistema dell’assistenza alimentare. Nel sistema di aiuto alimentare è possibile individuare diversi tipi di servizi per raggiungere i beneficiari, tra i quali si annoverano mense sociali, distribuzione di pasti su strada, distribuzione di pacchi alimentari, spesa sospesa, botteghe sociali, buoni spesa, e molto altro. Tale sistema si articola su molti livelli, e vede la presenza attiva di enti statali, privati ed organizzazioni del terzo settore. Tra questi soggetti il banco alimentare e le organizzazioni di volontariato attive in tale campo (siano esse cattoliche come Caritas e Sant’Egidio siano esse laiche come ad esempio Nonna Roma) risultano avere un ruolo determinante sia nel recupero e distribuzione del cibo e sia nella riduzione degli sprechi.


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