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Il pagellone della Lazio stagione 2022/2023

La Lazio ha chiuso la stagione 2022/2023 al secondo posto conquistando la qualificazione alla prossima Champions League. Sarri sugli scudi, degno Comandante di una squadra che ha fatto divertire i propri sostenitori.

Sabato sera 3 giugno 2023 ad Empoli si è chiusa una stagione straordinaria per la Lazio, che ha concluso meritatamente al secondo posto.
Sarri ha compiuto un vero miracolo con una rosa ridotta all’osso e senza un vero vice Immobile, in una stagione in cui il Capitano è stato più volte fermo per problemi fisici. Sarri ha fatto di necessità virtù, sacrificando le coppe ed inventandosi il ruolo di falso nuove per Felipe Anderon.
Il mister è stato un vero comandante: ha vinto anche entrambi i derby, ha riportato la gente allo stadio ed ha vinto anche la battaglia interna con Tare.

L’addio del DS dopo 18 stagioni è una bella notizia al pari della qualificazione in Champions. Tra i giocatori menzione speciale va a Provedel, il miglior portiere della Serie A, alla coppia di difensori formata da Romagnoli e Casale, a Cataldi e Luis Alberto, a Zaccagni e Felipe Anderson li davanti. Stagione piena di alti e bassi invece per Milinkovic, fortemente condizionata dalla continue voci di mercato e soprattutto dal Mondiale in Qatar che si è svolto a dicembre, proprio a metà stagione.

Ivan Provedel 9

È arrivato alla Lazio con i gradi di secondo portiere ad un prezzo irrisorio rispetto a quanto è stato pagato Maximinao e ben presto si è guadagnato subito il posto da titolare diventando il miglior estremo difensore del campionato italiano.
Una bella scoperta valorizzata da Sarri ed ignorata dal CT della Nazionale Roberto Mancini, il quale sembra avere un conto aperto con i giocatori della Lazio.

Luís Maximiano 5

Era il grande colpo di Tare in porta, il portiere titolare costato oltre 10 milioni ed alla prima partita del campionato ha commesso una papera clamorosa lasciando il posto, per fortuna, a Provedel. Per dare un’idea dell’abisso fra i due portieri al derby di ritorno Sarri ha preferito schierare un Provedel febbricitante piuttosto che un Maximiano in salute.

Marius Adamonis sv.

Alessio Romagnoli 8

Con Provedel in porta e Casale al suo fianco ha trasformato la difesa della Lazio in un muro invalicabile.
Nella prima stagione di Sarri la fragilità difensiva era un problema, che grazie alle indicazioni del mister nella campagna acquisti è stato risolto. Anche lui inspiegabilmente viene ignorato dalla Nazionale di Mancini.

Nicolò Casale 7.5

È stato preso solo per accontentare Sarri perché Tare aveva individuato in Gila il difensore centrale titolare. Anche in questo caso ha avuto ragione il mister perché Casale insieme a Romagnoli ha formato una solida coppia di difensori centrali.

Gil Patric 6.5

Lo spagnolo con la sua grinta l’anno scorso si è guadagnato la riconferma e Sarri l’ha utilizzato come primo ed affidabile rincalzo.

Mario Gila 5

Arrivato dalla Liga e dal Real Madrid dietro si è portato tante aspettative dei tifosi. Purtroppo per lui non si è adattato troppo al campionato italiano, ecco perché il mister privilegia giocatori italiani o chi ha già esperienza nel nostro torneo.

Luca Pellegrini 6

Arrivato a gennaio si è ritagliato spazio solo in spezzoni di partite.
Ha pagato la mancata preparazione estiva con il mister che in stagione in corso preferisce giocatori che conoscono alla perfezione il suo credo tecnico.

Stefan Radu 10

Il voto massimo non è per la stagione ma per tutta la carriera lunga 15 anni alla Lazio.

Il Boss ha salutato il suo pubblico dopo la gara contro la Cremonese ed in qualche modo ha dato il suo contributo anche nei derby dominati. A bordo campo infatti ha tenuto a bada l’aggressività della panchina romanista.

Manuel Lazzari 6

In questa stagione ha perso il posto da titolare perché il mister con Marusic ha trovato l’assetto ideale sull’out di destra.

Adam Marusic 7

Oltre a spingere ha contribuito molto alla fase difensiva, diventando indispensabile per gli equilibri disegnati da Sarri.

Elseid Hysaj 7

Rispetto alla stagione passata in questa è stato più continuo ed ha avuto meno amnesie difensive. Nel confronto con Pellegrini è stato privilegiato perché è un profondo conoscitore del gioco di Sarri, già dai tempi del Napoli.

Sergej Milinkovic-Savic 7

La sua stagione è stata fortemente condizionata dal Mondiale in Qatar di dicembre sia prima che dopo.

È stato il solito Sergej: irresistibile quando era in giornata ed insopportabile quando non lo era. In ogni caso ha dato il suo contributo, mettendo a segno 8 centri.

Danilo Cataldi 7.5

Doveva essere la riserva di Marcos Antonio ed invece si è preso il posto da titolare, mostrando una maturità incredibile. Per lui questo è stato l’anno della definitiva consacrazione.

Marcos Antônio 6

Giocatore di tecnica sopraffina ha pagato il fisico gracilino in un campionato fisico come quello italiano. Non a caso Sarri l’ha utilizzato solo in determinate occasioni.

Toma Basic 6

Si è confermato come un buon rincalzo e niente di più

Matías Vecino 6.5

Un titolare aggiunto al centrocampo della Lazio. Ha dato il suo contributo anche sottoporta come a Napoli, dove, grazie ad un tiro dalla distanza, ha consentito alla Lazio di battere i Campioni d’Italia a casa loro. Solo la Lazio e poi il Milan sono riusciti a battere il Napoli al Maradona.

Luis Alberto 8

Dopo le incomprensioni inziali con il mister è diventando il giocatore fondamentale per il suo gioco. Con il suo estro è un vero mago ed è stato autore di giocate e goal bellissimi, sei in totale.

Mohamed Fares sv

Una delle intuizioni di Tare ha passato la stagione in infermeria.

Mattia Zaccagni 9

L’esterno, fortemente voluto da Sarri nella passata stagione, in questa con la Lazio al secondo posto si è consacrato. Si è dimostrato come uno dei miglior esterni d’attacco della Serie A, con giocate spettacolari, assist e soprattutto 10 goal. Uno dei quali è servito per battere la Roma.
Dopo questa stagione giocata così ad alti livelli non si capisce come Mancini possa continuare ad escluderlo dalla Nazionale.

Felipe Anderson 8

Con Sarri ha trovato la sua maturità. Finalmente è stato un giocatore continuo ed utilizzato all’occorrenza nel ruolo di attaccante centrale da falso nueve. Va ricordato che ha giocato anche due derby nel ruolo di vice Immobile, decidendo la stracittadina d’andata. Ha chiuso la stagione mettendo a segno 10 goal.

Matteo Cancellieri 5.5

Soprattutto Tare l’ha voluto nel ruolo di vice Immobile ma per caratteristiche non poteva ricoprire quel ruolo. L’ex Verona è più adatto a giocare ai lati della punta centrale, in ruoli dove la Lazio era super coperta. Poi tra i giovani in rampa di lancio in quel ruolo la Lazio già aveva Romero, ecco perché il suo acquisto è stato totalmente sbagliato.
Sarri proverà a rilanciarlo nella prossima annata.

Pedro 7

Il campione spagnolo sta iniziando a fare i conti con l’età che avanza. Quando è stato chiamato in causa ha risposto sempre presente e nella valutazione di questa stagione va menzionata la palla rubata a Ibanez nel derby d’andata, da cui è nato il goal decisivo di Felipe Anderson.

Luka Romero 6

Un potenziale campione che però ha trovato poco spazio. Al termine di questa stagione saluta la Lazio e chissà se diventerà un rimpianto dalle parti di Formello?

Ciro Immobile 6.5

Il Capitano ha dovuto fare i conti con una stagione sfortunata condizionata da troppi infortuni. 12 goal per un 6 volte Capo Cannoniere sono un bottino magro. Purtroppo ha pagato il fatto di essere stato spremuto come un limone perché la Società non ha mai investito seriamente su un giocatore che potesse dargli un cambio. Un vice Immobile è necessario soprattutto con la Lazio in Champions League. Ciro non può giocarle tutte, nonostante la sua enorme generosità.

All. Maurizio Sarri 10

Ha portato la Lazio al secondo posto tra mille difficoltà e soprattutto con una rosa limitata e con pochi ricambi.
In attacco aveva bisogno di un vero vice Immobile, che non è arrivato né in estate e né a gennaio dove erano acclarate le difficoltà fisiche di Immobile.

In una situazione complicata ha dovuto scegliere sacrificando le coppe per regalare al popolo laziale un isperato secondo posto. E grazie al suo carisma è riuscito a convincere Lotito a liberarsi di Tare. Ora potrà incidere anche sul mercato, senza più la figura ingombrante del DS.

Società (Tare) 5

La qualificazione alla Champions ed il secondo posto finale sono tutta opera di Sarri che è stato capace di creare un gruppo unito, contro tutto e tutti. Tare, vedendo il suo regno sgretolarsi, ha cercato più volte di punzecchiare il tecnico e di destabilizzarlo ma il mister al contrario non ha ceduto mai alle provocazioni. Essersi liberati di Tare dopo 18 stagioni forse è ancora più importante del secondo posto finale.

 


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