Settecamini e Case Rosse chiedono la riqualificazione della stazione di Salone
Inviata dai due comitati di quartiere un'istanza a tutti gli organi istituzionali competentiGiovedì 2 novembre 2023 è stata inviata un’istanza contenente una proposta di piena riqualificazione della stazione ferroviaria di Salone.
Il documento, a firma dei presidenti dei comitati di quartiere di Settecamini Khaty Crimeni e di Case Rosse Sergio Funari, è stato inviato a tutti i livelli che, a vario titolo, hanno competenza territoriale sul tema: il Presidente della Regione Lazio, il Sindaco di Roma, i Presidenti dei due Municipi di riferimento (Massimiliano Umberti per il IV e Nicola Franco per il VI), gli assessori alla mobilità dei vari livelli coinvolti, ed alle società interessate, ossia Ferrovie dello Stato, Atac e Roma TPL.
Le premesse del documento fanno leva sui grandi problemi che i due quartieri vivono a causa dell’inadeguata presenza di collegamenti pubblici e del grande volume di traffico che crea grandi disagi ai cittadini in entrata ed in uscita dalla zona. Per i 22.000 abitanti del quadrante (12.000 a Settecamini e 10.000 a Case Rosse) sono nella quasi totalità pendolari, che hanno quindi la necessità di spostarsi in altre zone di Roma – inclusi tutti gli studenti che sono costretti a spostarsi perché in zona manca un qualsiasi istituto scolastico di secondo grado – le linee Atac presenti (040, 041 e 043) risultano attualmente del tutto insufficienti per un’adeguata copertura delle necessità di spostamento. A ciò viene aggiunto un flusso costante del traffico veicolare pesante dovuto alla presenza del CAR (Centro Agroalimentare Roma), del Tecnopolo e della zona industriale circostante, nonché un ulteriore livello di traffico causato dalle automobili provenienti dalle città del primo cordone dell’hinterland di Roma est – in particolare da Guidonia – che si trovano a percorrere via Tiburtina per evitare di dover pagare quotidianamente il pedaggio autostradale.
Poiché la stazione Metro più vicina (Rebibbia) è a circa 6 km sia da Settecamini che da Case Rosse, mentre la stazione di Salone permetterebbe di collegare agevolmente ed in poco tempo – circa 30 minuti – la cittadinanza con la Stazione Tiburtina, i comitati chiedono, quindi, la riqualificazione della stazione di Salone con il suo completo funzionamento, da intendersi come vero e proprio servizio metropolitano che preveda quindi la fermata in stazione di tutti i treni che si trovino a percorrere la tratta ferroviaria. Poiché nel documento viene fortemente enfatizzato il problema di sicurezza dell’area per la presenza di un campo nomadi attiguo (che i proponenti chiedono di chiudere), i comitati richiedono la presenza di un posto fisso di polizia ferroviaria per garantire livelli adeguati di sicurezza nell’infrastruttura.
La riqualificazione della stazione, nella proposta, passa inoltre per la creazione di un nodo di scambio “ferro-gomma” che possa prevedere la realizzazione di un servizio navetta che colleghi la stazione di Salone al quartiere di Settecamini, con collegamenti anche con via del Tecnopolo per via della presenza in zona di numerosi uffici. Viene inoltre richiesta la modifica del percorso della linea Atac 040, per consentire anche al quartiere di Case Rosse un adeguato collegamento con la stazione. I comitati chiedono infine la realizzazione di un parcheggio di scambio della stazione, da realizzare al posto del campo nomadi di cui chiedono lo sgombero, area per il parcheggio stimata in circa 30.000 metri quadri.
I due comitati, nell’avanzare tali proposte, fanno quindi leva su fatto che il Sindaco Gualtieri e l’Assessore alla Mobilità Patanè hanno recentemente dimostrato interesse verso il tema dell’utilizzo (o della riqualificazione) delle linee ferroviarie urbane, come dimostrato ad esempio dalla riapertura della stazione di Vigna Clara e della riattivazione della corrispondente tratta Vigna Clara – Valle Aurelia.
L’accoglimento della riqualificazione della Stazione Salone, come sostenuto dai due presidenti dei comitati di quartiere, potrebbe quindi essere elemento chiave per portare una delle parole chiave della campagna elettorale di Gualtieri, ossia la città dei 15 minuti, anche in un quadrante della città attualmente fortemente penalizzato.