“Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025”

Conferenza sul tema il 1° Marzo 2024 alle ore 18.30 in sala Roma della sede UnAR a cura dell'APS Fogolâr Furlan di Roma e dell'Ass. Triestini e Goriziani in Roma

A cura dell’APS Fogolâr Furlan di Roma e dell’Ass. Triestini e Goriziani in Roma “Gen. Licio Giorgieri” il 1° Marzo 2024 alle ore 18.30 in sala Roma della sede UnAR in Via Ulisse Aldrovandi n.16/B si terrà la Conferenza sul tema:

“Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025”. Dalla divisione di un confine all’unità e alla nomina di Capitale Europea della Cultura 2025 -Un traguardo storico per il popolo friulano –

Programma:

Saluti: Francesco Pittoni: Presidente del Fogolâr Furlan di Roma
Carlo Leopaldi: Presidente Ass. Triestini e Goriziani in Roma “Gen. Licio Giorgieri”

Saluto Video: Rodolfo Ziberna: Sindaco di Gorizia

Presentazione: Anna Maria Sambuco: Presidente Ass. Stella Errante

Conduce: Roberto Reali: Docente di Storia del Turismo/Tecnologo al CNR/Cordinatore del progetto CNR per EXPO 2015

Per prenotarsi all’ evento è necessario inviare entro Venerdì 23 Febbraio 2024: il proprio nominativo, all’ email: fogolaroma@gmail.com

Nova Gorica e Gorizia città unica Capitale Europea della Cultura 2025

Nova Gorica e Gorizia condividono lo stesso impegno: divise dai conflitti nel passato, ma unite nel presente dall’amicizia e dall’intensa cooperazione, le due città hanno raggiunto l’ambizioso obiettivo di diventare la Capitale Europea della Cultura transfrontaliera. Oggi Gorizia è ancora piegata dalle ferite della storia. Con la gemella Slovena Nova Gorica hanno ricevuto
dalla Commissione Europea la designazione a “Capitale Europea della Cultura per l’anno 2025”. Nel secolo scorso, infatti, Gorizia è stata colpita a morte due volte. Dopo la Prima Guerra Mondiale, quando divenne
italiana e perdette improvvisamente quelle caratteristiche interetniche e interlinguistiche che l’avevano caratterizzata come una delle più tipiche espressioni del mondo mitteleuropeo; dopo il 1947 quando la cortina di ferro la tagliò letteralmente a metà. Un pezzo di città andò alla Jugoslavia e un pezzo rimase in Italia. Fu una follia della guerra fredda simboleggiata dall’incredibile destino della celebre stazione Transalpina, sulla linea ferroviaria che collegava il litorale con Vienna e il centro-Europa. Nel 1906 era sceso a Gorizia a inaugurarla addirittura Francesco Ferdinando, l’erede al trono che sarà poi assassinato a Sarajevo. La stazione finì in Jugoslavia, la linea di confine passò in mezzo alla piazza antistante, divenendo poi uno sbarramento invalicabile di cemento e filo spinato, e l’albergo Alla Transalpina, che stava dall’altra parte del piazzale, rimase in Italia. Lo scempio durò sessant’anni e finì definitivamente solo nel 2007, quando l’ingresso della Slovenia nell’area Schengen permise che la piazza della Transalpina smettesse di essere innaturale motivo di divisione e tornasse ad essere punto di incontro.

Il Relatore: prof. Roberto Reali
Tecnologo al CNR. Attualmente collabora con il Dipartimento di Scienze bio-agroalimentari per gli studi sul Paesaggio agrario. È stato responsabile del Progetto CNR “Paesaggio Culturale” ed ha avuto il coordinamento operativo del progetto CNR per EXPO 2015 per il programma scientifico di Palazzo Italia per l’Esposizione Universale. È docente di Storia del Turismo in età contemporanea presso il corso di laurea in Scienze del Turismo dell’Università Tor Vergata di Roma. I suoi interessi attuali sono legati alla storia dell’agricoltura e al paesaggio agrario urbano.
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L’Associazione culturale Stella Errante
Stella Errante, ossia il nostro pianeta, che vive nella sua componente geologica e biologica, con le bellezze naturali e la vita umana. Tutto interagisce, e tutto osserviamo e tutto ci osserva. Le esperienze e le emozioni che ne derivano ci arricchiscono continuamente.
Stella Errante è ognuno di noi che sentendosi tessera fondamentale del mosaico che forma il nostro pianeta, attraverso la conoscenza di persone e luoghi dà il proprio contributo all’evoluzione. L’Associazione si propone di usare lo strumento della conoscenza scientifica come strumento fondamentale per aumentare la consapevolezza delle conseguenze che le opere dell’uomo possono avere sull’uomo stesso e sull’ambiente planetario.
Per il raggiungimento dello scopo, l’Associazione si propone di sensibilizzare in maniera particolare i giovani, attraverso la scuola e iniziative che li coinvolgano in prima persona, ad essere consapevoli che le prossime scelte di sviluppo tecnologico saranno decisive per il futuro del pianeta e di diffondere la cultura del rispetto per indurre i responsabili, a tutti i livelli organizzativi, a prendere decisioni che recuperino le varie comunità umane dal caos ambientale.


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