I Comitati di quartiere si uniscono per chiedere il divieto di consumo di alcolici in strada

E lanciano la petizione popolare antialcol
Patrizia Artemisio - 9 Maggio 2021

Stanno come equilibristi sul filo della libertà. E cadono. Provenienti dalle periferie della metropoli, inciampano in un ormai consueto smarrimento serale, tirati giù dal primo minimarket bengalese sul percorso.

Trastevere, Testaccio, Monti, Esquilino, Celio, Castro Pretorio sono i rioni in cui i nostri ragazzi, tra marijuana e alcol, con o senza pandemia, rivelano un estenuante disagio, incoraggiato dal profitto di alcuni, soccorso dallo sgomento di altri.

I comitati di quartiere si uniscono oggi nel tentativo di riparare quello che sembra ormai un destino e lanciano la petizione popolare ANTI ALCOL. Chiedono ai cittadini di firmare per il divieto di consumo di bevande alcoliche da asporto h24 su tutte le aree pubbliche e giardini dei rioni.

Abbiamo chiesto al Comitato Emergenza Trastevere di raccontarci il come e il perché dell’iniziativa: “Noi mettiamo in atto iniziative per contrastare il degrado e le sue cause. Il problema – spiegano – è un uso smodato di droghe e alcol da parte dei ragazzi e il degrado che poi misuriamo è la sporcizia, gli schiamazzi, la mancanza di sicurezza, perché, dopo aver bevuto, danno luogo a risse, provocazioni, danneggiamenti.

Questi ragazzi veramente si stanno uccidendo. Noi li vediamo spessissimo andare in coma etilico, dobbiamo scendere quando sotto casa li vediamo svenire perché continuano a comprare birre e superalcolici, a prezzi stracciati, dai bangladini, i minimarket etnici, che vendono alcolici a chiunque e a qualunque ora, in barba a qualunque regola e a qualunque impianto legislativo. Noi ci litighiamo spesso, li vediamo vendere le bottiglie di amaro del Capo, Jegermeister, vodka, a prezzi stracciati perché ovviamente è robaccia, a ragazzi minorenni. Non è che ci dobbiamo appostare per vederli, venerdì e sabato sera, fanno una vendita ogni 3 – 4 minuti, come li vediamo noi li vedono le forze dell’ordine. A volte le forze dell’ordine si appostano, li beccano, gli fanno una multa di 4.000-6.000 euro con la chiusura del locale per magari 2 o 3 settimane, dopodiché siccome il bangladino di turno non ha i soldi per pagare la multa, il giorno dopo quell’esercizio riapre ed è un nuovo bangladino, con una nuova ragione sociale, che subentra quasi immediatamente a quello precedente. Quello che c’è dietro, è chiaro non ne abbiamo le prove, ma lo sappiamo: è la malavita organizzata”.

Siete riusciti a capire da dove vengono i ragazzi che comprano dai bangladini e perché?

“Con i ragazzi che raccogliamo noi spesso ci parliamo, e ci dicono che vengono magari da Acilia o da altri quartieri periferici, quando gli chiediamo perché vengono a Trastevere ci rispondono che qui trovano gli spaccini e alcol a qualunque ora. Si mettono sulla Scalea del Tamburino con la musica trap ad alto volume, gli spinelli e gli alcolici e si distruggono, distruggono anche la nostra sicurezza, le nostre notti”.

Come siete arrivati a lanciare, tutti insieme, la petizione?

Dar Ciriola

“Come Comitato siamo venuti in contatto con altri Comitati di quartiere che vivono lo stesso problema, ci siamo confrontati e abbiamo pensato che sarebbe opportuno regolamentare il consumo di alcol. Così come a Londra e in America non si può fare uso di alcolici per strada ma sei obbligato a consumare nei locali in cui è consentita la somministrazione, vorremmo accadesse anche qui. Noi di Trastevere poi siamo i primi a fare l’aperitivo al baretto o al pub, amiamo sederci a prendere la birretta la sera, ma appunto in un luogo in cui non si danno alcolici ai minori e che controlla che fuori ci sia ordine. Abbiamo dunque deciso, insieme agli altri Comitati di quartiere di far partire una petizione per chiedere alla Sindaca una ordinanza per vietare il consumo di alcol per strada. Chiediamo a tutti i cittadini di firmarla, basta mandare una email a questo indirizzo: petizioneantialcol@yahoo.com.


Commenti

  Commenti: 2

  1. Sofia Maccarini


    Ma secondo voi limitare il consumo di bevende alcoliche in strada davvero farà diminuire i ragazzi che bevono e si ubriacano? Tralasciando che una birretta a Trastevere seduti a San Calisto (ovviamente covid permettendo), non mi sembra una cosa così grave e terribile. Tutti voi siete stati ragazzi o no?
    Il problema sta alla base, sono la scuola e le istituzioni che dovrebbero educarci a tali “””reati”””.
    Scandaloso, davvero. Prima di tirare fuori articoli del genere bisognerebbe rifletterci meglio a parer mio.


  2. Da come parli non vivi a Trastevere! La situazione e’ completamente fuori controllo, spaccano le macchine, risse ogni sera, motorini e monopattini buttati a terra ovunque, vetri, bottiglie, qualunque cosa a terra , piscio ovunque…. questo e’ completo abbandono. Se gli vieti di bere come gli pare magari se ne rimangono sotto casa nelle loro belle periferie.

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