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Marino: resto, ce la posso fare!

Si va verso la "trattativa". Possibile rimpasto giunta

Ignazio Marino era l’uomo che avrebbe dovuto mettere d’accordo tutto il centro sinistra, un uomo fuori da certe logiche di partito e correnti che avrebbe dovuto dare quella tranquillità e stabilità necessaria per governare Roma. Oggi risulta essere il Sindaco più contestato che rischia, addirittura, di perdere la poltrona. Un suicidio politico o un attacco al potere? Forse un pò di tutte e due le cose.

marinoRoma non è certo una città facile, lo sa bene Alemanno, ribattezzato ‘Aledanno’. E se ne è accorto subito anche Marino, definito “sottoMarino” alla prima precipitazione che ha messo in ginocchio la capitale. Tutti avevano grandi aspettative da lui: “Dajè”, lo slogan coniato per vincere le elezioni esprime bene ciò che i cittadini desideravano: il fare. La realtà è che dal suo insediamento Marino con la sua giunta non è mai riuscito ad essere incisivo o a prendere una posizione forte: tranne che per le trascrizioni dei matrimoni gay, scatenando l’ira dei cattolici.

Roma è ancora piena di buche tanto da portare il Codacons a chiedere l‘intervento dell’Esercito. Le foto dei maiali tra i cassonetti hanno fatto il giro del web e le situazioni che avrebbero dovuto dare lustro all’amministrazione come nel caso della metro C  sono diventate altri momenti di imbarazzo. E poi c’è la questione sicurezza diventata esplosiva con le aggressioni sui mezzi pubblici.

La rivolta di Tor Sapienza, anche se strumentalizzata, era una bomba ad orologeria di cui tutti conoscevano l’esistenza ma che nessuno si è voluto prendere carico di disinnescare.

E per finire la figuraccia colossale del Sindaco con le multe non pagate che va a sommarsi al calo di gradimento emerso con il sondaggio pubblicato su Repubblica, commissionato dal pd capitolino. La poltrona del Sindaco non poteva non essere più traballante ma la maggioranza, nonostante l’imbarazzo ed i franchi tiratori, si compatta intorno a lui.

“Andrò avanti – afferma il Sindaco in televisione- ce la posso fare”. Qualche dubbio però sull’epilogo che prenderà questa vicenda i cittadini ce l’hanno e ce l’ha anche il premier Renzi che sa bene che, al momento, far saltare una poltrona del genere significherebbe creare troppo scompiglio politico. L’ipotesi più accredita, alternativa all’azzeramento della giunta, per ora è un semplice rimpasto. Siamo alla solita proprietà transitiva: si cambia la disposizione degli addendi ma il risultato non cambia!


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