Pietralata. La solidarietà scende in campo con Liberi Nantes
Il 5 Marzo durante la partita Liberi Nantes – Alba Roma, la squadra di casa è scesa in campo con il lutto al braccio ed ha rispettato un minuto di silenzio per la strage avvenuta durante il naufragio nelle acque di CutroLa Liberi Nantes è stata probabilmente l’unica squadra di calcio italiana ad essere scesa in campo con il lutto al braccio e ad aver rispettato un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro.
La partita del 5 marzo 2023, della Seconda Categoria della Lega dilettantistica, disputatasi sul Campo del XXV Aprile di Pietralata ha dato modo di far vedere il cuore della squadra Liberi Nantes e dell’associazione di cui è presidente Alberto Urbinati. Una squadra che ha fatto dell’inclusione e della solidarietà il proprio punto di forza.
“Liberi Nantes nasce nel 2007” ci racconta Paola Varricchio vicepresidente dell’associazione “e nasce da un gruppo di amici che frequentavano gli stadi di calcio ed avevano una certa sensibilità sociale. In risposta al razzismo, che cresceva negli stadi, decisero di creare una squadra di rifugiati e richiedenti asilo politico con l’obiettivo di farla giocare nella Terza Categoria della Lega dilettantistica del Lazio. Presero contatti con i centri d’accoglienza e quasi subito ebbero una forte risposta positiva sia dai ragazzi che vivevano nei centri che dai media.
La squadra ha giocato fino allo scorso campionato fuori classifica, ossia senza poter accumulare punti, poiché non poteva presentare la documentazione necessaria. Questa è stata per noi un motivo di lotta perché ritenevamo che lo sport fosse un diritto di ogni essere umano. Oggi oltre alla squadra in Seconda Categoria abbiamo anche una squadra giovanile Under 17 ed una squadra femminile che è ancora in fase di formazione.
Alla base della squadra c’è l’ideologia che lo sport non deve essere un veicolo di discriminazione ma di valori positivi. Lo sport deve essere uno strumento di costruzione e di crescita personale e sociale”.
Sicuramente suggestivo anche il teatro delle partite che riprende un luogo chiave degli Anni 60: Il Campo XXV Aprile. Un campo legato indissolubilmente alla squadra dell’Albarossa figlia del Partito Comunista Italiano.
Un campo che non era solo un luogo di incontri calcistici, ma anche di feste ed eventi musicali e culturali. Un punto d’aggregazione per il quartiere. Lo stesso campo in terra di allora ospita oggi i calciatori della Liberi Nantes.
“Il Campo XXV Aprile è stato preso dall’associazione nel 2010 e questa è stata una svolta per l’associazione” ci racconta la vice presidente “con il tramonto dell’Albarossa il campo venne abbandonato. Viene ripreso in mano e rimesso in regola e quindi reso usufruibile grazie anche ai ragazzi della squadra.
La cucitura con il quartiere è stata lunga, si veniva visti come estranei al quartiere anche per la particolarità della squadra di rifugiati. A piccoli passi siamo riusciti a ridare al campo la natura sociale di un tempo ed a ricucire i rapporti con il quartiere e le varie associazioni.
Dopo il Covid abbiamo aiutato, grazie a varie iniziative con i bambini e con le famiglie, a ridare uno spazio fisico ed un sostegno dove incontrarsi e fare attività sportive, ricreative e didattiche.
Grazie a vari progetti come Periferia Capitale e Pietralata in Campo con il 5×1000 della Chiesa Valdese abbiamo creato appuntamenti importanti come ad esempio il Mercatino Solidale, il Carnevale dei ragazzi e la festa del 25 Aprile”.
Liberi Nantes non è quindi solo calcio. “Proponiamo laboratori di murales, fotografia, incontri sulla panificazione, presentazioni di libri e poi abbiamo anche i Camminantes un gruppo molto eterogeneo di trekking urbano e non solo. Anche qui lo scopo non è solo l’attività fisica ma l’incontro e l’aggregazione.”
L’impegno e la dedizione della Liberi Nantes dimostra che la discriminazione si può combattere in modo sano e pacifico su un campo di terra di periferia dove, grazie allo sport ed all’inclusione, si può veramente dare un calcio al razzismo.
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