

Beautiful, Dallas, Topazio, Sentieri, i grandi classici interminabili, senza dimenticare via Tiburtina. Torniamo a parlare di questa infinita opera di raddoppio stradale, perché questa volta i cittadini hanno detto basta al grido “finite sti’ lavori”.
Storia vecchia di anni, già nel marzo 2014 vi raccontavamo delle occupazioni abusive degli stabili dismessi, di come procedessero a rilento i lavori a nell’ottobre 2014, nel 2015 vi abbiamo riportato lo stato di disagio di circa ottanta operai che non hanno ricevuto lo stipendio per tre mesi con conseguente sciopero e blocco del cantiere.
In quasi tre anni la situazione è stata portata leggermente avanti, ma nulla di veramente significativo, perché?
Solo i cittadini che vivono una vera e propria Odissea ogni mattina in strada, si accorgono che sarebbe il caso di metterci un punto e portare a termine questo cantiere?
Eppure sembra piuttosto oggettivo come giudizio, qui di soggettivo c’è ben poco, anzi c’è quello slogan “finite sti lavori” un urlo soggettivo che trova il consenso oggettivo dei più.
Vi avevamo spiegato anni fa la storia di via Tiburtina, la via dell’industria romana e diventata a poco a poco il regno del gioco d’azzardo, della prostituzione notturna, degli edifici occupati e perché no, dei cantieri interminabili.
Una decadenza permessa anche dalle Istituzioni perché è ormai evidentemente che un atteggiamento passivo verso tutto questo ha permesso di trasformarla nella via dei vizi (gioco, lussuria) e del poco decoro per dirlo in forma carina, del degrado per dirlo in forma più diretta ed onesta.
Anche l’ex fabbrica di penicillina è uno dei capisaldi del “degrado tiburtino”. Anch’essa oggetto di un articolo a firma di chi vi sta scrivendo, dismessa, sfiorita e ora regno indiscusso di degrado, occupata da circa trecento senza tetto – trecento – una piccola cittadella.
In tutto ciò il nostro bel cantiere bloccato è li a fare da cornice a tutto questo gran pasticcio, pensandoci bene non stona poi molto, anzi è coerente in questo caos più totale.
Vi era la presidenza Sciascia (PD) all’inizio dei lavori, abbiamo fatto in tempo a mettere nell’albo dei ricordi quella Giunta e ne abbiamo vista un’altra capitanata da Roberta Della Casa (Movimento 5 Stelle) eppure rimane tutto rigorosamente statico e fermo quasi fosse una bella Polaroid.
Gli operai sono vittime molto probabilmente, il Municipio avrà le sue buone ragioni, lo Stato avrà cose più importanti, l’UE sarà impegnata in altro e la NATO forse non avrà tempo, ma sarebbe il caso che qualcuno prendesse in mano la situazione e che lo faccia seriamente anche.
Decidiamo di seguire quello slogan che bada poco alla forma ma molto alla sostanza ed in questo caso è proprio quella che conta.
“Finite sti lavori”.
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