

Secondo l'associazione ecologista, la Capitale ha cinque anni di tempo per abbattere le concentrazioni di PM10 del 19% e di NO2 del 32%, ma senza interventi radicali questo traguardo sembra un miraggio
Le bandiere gialle di Legambiente sventolano in via Nazionale, simbolo di una battaglia che si fa sempre più urgente: liberare Roma dal traffico soffocante e dall’inquinamento.
Alla vigilia del primo Forum nazionale della mobilità, l’associazione ambientalista ha riportato sotto i riflettori un problema che tocca ogni cittadino: troppi veicoli, troppi incidenti, troppa aria irrespirabile.
E soprattutto, ha rilanciato la sua proposta: portare il tram su via Nazionale, un progetto necessario e irrinunciabile.
Roma, città eterna. Ma anche città eterna-mente bloccata. Ogni giorno, migliaia di auto affollano le strade, creando ingorghi infiniti e un’aria sempre più pesante.
I numeri parlano chiaro: 1,8 milioni di vetture in circolazione, con 66 auto ogni 100 abitanti, un dato in crescita rispetto allo scorso anno. E poi lo smog, un nemico invisibile ma letale.
Secondo Legambiente, la Capitale ha cinque anni di tempo per abbattere le concentrazioni di PM10 del 19% e di NO2 del 32%, ma senza interventi radicali questo traguardo sembra un miraggio.
Il biossido d’azoto resta una minaccia costante, prodotto dalla combustione dei motori diesel, e i livelli di inquinamento continuano a superare i limiti di sicurezza.
“Eppure,” avverte Roberto Scacchi, presidente regionale di Legambiente, “continuiamo a muoverci come se il problema non esistesse. Bisogna cambiare passo, e bisogna farlo adesso.”
Nel caos della mobilità romana, una luce si intravede all’orizzonte: la tranvia Termini-Vaticano-Aurelio. Un progetto che potrebbe rivoluzionare il cuore della città, ma che rischia di rimanere impantanato nelle solite lungaggini burocratiche.
“Sarebbe un errore imperdonabile fermare questo progetto dopo anni di pianificazione e dibattiti,” sottolinea Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio.
“Abbiamo bisogno di un’infrastruttura moderna, sostenibile, che ridia spazio ai cittadini e non alle auto. Via Nazionale non può rimanere un fiume di traffico senza sbocco.”
Ma il tram è solo una parte della soluzione. La vera rivoluzione passa per una cura del ferro massiccia e coraggiosa:
Prolungare le linee metro esistenti
Potenziamento del trasporto pubblico locale
Rafforzamento della Fascia Verde e delle ZTL
Creazione di più Zone 30, piste ciclabili e aree pedonali
Più sharing mobility e intermodalità bici-treno
“Roma ha un deficit infrastrutturale enorme rispetto alle altre metropoli europee,” prosegue Trolese. “E finché continueremo a investire più sulle strade per le auto che su tram e metropolitane, non ne usciremo mai.”
L’appuntamento è fissato per oggi 18 marzo, nella Sala delle Bandiere della Commissione Europea. Un’intera giornata dedicata a un unico, fondamentale obiettivo: cambiare il modo di muoversi nella Capitale.
La giornata sarà suddivisa in tre momenti chiave:
Un’analisi sugli obiettivi di Parigi 2030 e il loro rapporto con la mobilità urbana
Un focus sullo sviluppo delle tranvie e sull’infrastruttura delle colonnine di ricarica elettrica
Una riflessione sulla riconversione ecologica del settore automotive
Per Legambiente, questo è il momento di agire. “Roma deve smettere di essere la città delle auto e diventare la città delle persone,” conclude Trolese. “Non possiamo più permetterci ritardi: è ora di cambiare marcia.”
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