Seguendo i ‘camminatori’ del Parco Palatucci

Attilio Migliorato - 19 Febbraio 2023

Nel 2020 Vincenzo Luciani ha scritto su Abitare A Roma: “ Stamattina sono stato al parco di Tor Tre Teste dove ho incontrato carissimi amici podisti e camminatori, Antonio Cassano, Antonio Stregapede, Luigi Giuliano,  ed altri. Mi sono rallegrato di vedere l’impianto di atletica e rugby A. Nori,  come sempre ben tenuto, ed ho provato una grande soddisfazione perché quell’impianto è costato 10 anni di lotte. Ho incontrato Angelo Migneco (ha corso 25 volte la 100 km Firenze-Faenza!) che con il fratello Giovanni Migneco,  sono diventati ultramaratoneti molto più bravi di me che li ho spinti… sulla cattiva strada…”

Non è facile seguire “i camminatori“ del parco, è facile incontrarli.

Da lontano intravedi Nando, che spinge sempre le sue lunghe leve. Incontri i fratelli Cassano, Antonio e Franco, Franco  Romagnoli, i coniugi Paolo e Pina, Antonio Stregapede, Gianni “il pompiere”, Danilo.

Fino a qualche anno fa incontravi  Vincenzo Luciani, che entrava nel parco da via Lepetit,  oggi è a Pietralata.

Si sente, sempre, la mancanza di Luigi Giuliano.

Chiediamo ad Antonio Cassano di essere intervistato come “ Capo Camminatore”. Con il suo carisma e la sua empatia, siamo sicuri che ci trasferirà nelle risposte, i suoi pensieri e quelli degli altri.

Cosa ti regala  la camminata veloce giornaliera? Ce la puoi spiegare?

La camminata veloce giornaliera ti regala due ore di antistress e altri benefici per il corpo, ti dà modo di socializzare. Camminare nel parco Palatucci è diventato anche un punto di ritrovo; una volta i compagni li trovavi  al bar, al circolo, ormai questi luoghi non sono più frequentabili per diversi motivi, per cui cogli l’occasione di associare il benessere e la compagnia degli amici.

Ci racconti “un sogno” di ieri o di oggi, nelle passeggiate in solitario o in compagnia?

Sogni nella camminata non ne ho, forse più che un sogno avrei un  desiderio, Il desiderio di rivivere quei gruppi numerosi di camminatori che si ritrovavano, specialmente, il sabato e la domenica e di cui ne è rimasta una esigua quantità. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro, molti camminatori si son persi strada facendo.

Ti piace allenarti da solo o in compagnia?

Sicuramente è molto più piacevole stare in compagnia, il tempo passa più in fretta e la fatica si sente di meno, anche se talvolta la solitudine ti aiuta a riflettere e ricordare cose di cui avevi perso la memoria.

Quali sono i tuoi percorsi preferiti?

I percorsi sono sempre gli stessi e dentro il Parco Palatucci. Sono costretto  anche per avere la casualità o la certezza  di incontrare altri camminatori e stare in compagnia. I camminatori del parco sono abbastanza abitudinari e quindi evito di stravolgere il solito itinerario per non camminare in solitudine.

Puoi parlarci degli altri amici camminatori? Ricordi delle persone e aneddoti?

Io ormai sono circa 35 anni che frequento il parco, e di camminatori ne ho conosciuti tanti. Mi ha fatto sempre piacere la varietà di argomenti che vengono approfonditi durante il cammino. C’è chi parla sempre di borsa ed economia, chi solo ed esclusivamente di calcio, chi solo di donne, chi di politica, chi di auto. Una varietà di argomenti, approfondisci e migliori  anche la tua cultura.

Tra i tanti camminatori, uno in particolare (di cui non faccio il nome) mi coinvolgeva a parlare di politica, per la sua eleganza, la sua dialettica e la sua educazione nel discutere. Veramente una bellissima persona, purtroppo ha cambiato casa e lo vedo raramente.

Se vuoi  e puoi, ci parli  delle lunghe camminate giornaliere in compagnia di Luigi Giuliano?

Questo è un tasto molto dolente. Luigi Giuliano, ci ha lasciati un po’ di tempo fa, senza avvisare e con un silenzio assurdo, tanto che ancora non ci credo. Ha lasciato, veramente, un segno indelebile fra noi camminatori che lo conoscevamo. Con la perdita di sua moglie eravamo diventati il suo punto di svago e di sfogo, la mattina quando andavi al parco sapevi che c’era, era li e ti aspettava. Luigi, uno di quelli che involontariamente si è perso per strada. Non lo vedi più, ma è sempre tra noi, spesso durante le camminate  ricordiamo il suo modo di essere, la sua simpatia, la sua affabilità, era difficile non volergli bene e ci ha lasciato un grande vuoto che noi colmiamo ricordandolo.

Luigi ci manca anche per le nocchie (scherzo, è per sdrammatizzare un pochino) che ogni anno distribuiva agli amici più vicini. Terminato il raccolto sotto Rocca Monfina, portava a Roma una sostanziosa quantità di nocelle (così le chiamava lui) e le distribuiva a chi riteneva opportuno darle.

Ecco, questo era Luigi, una persona con un cuore grande. Maledetto il covid che ce l’ha tolto.

Macelleria Colasanti

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