Servizi sociali: a Pietralata e San Basilio spunta la “protesta dei fiori”

È un modo, pacifico e creativo, di protestare contro la chiusura dei servizi e dei progetti del Piano sociale del municipio Roma IV 

Decine di cassette di fiori sono apparse in questi giorni per tutto il territorio del Municipio Roma IV. È un modo, pacifico e creativo, di protestare contro la chiusura dei servizi e dei progetti del Piano sociale municipale. Molti dei progetti e dei servizi previsti del Piano Regolatore Sociale del Municipio Roma IV sono stati chiusi durante l’estate e dovranno essere rimessi a bando. Non è stata ancora prevista alcuna misura per garantire l’erogazione dei servizi fino all’aggiudicazione della nuova gara.

S. Maria del Soccorso
S. Maria del Soccorso

Per questo, ad opera di due reti sociali di quartiere nate a San Basilio e Pietralata sulla scorta del lavoro dei progetti sociali interrotti (San Basilio Social Street e Pietralata Social Street) è nata la “Protesta dei fiori”. Piante e cassette colorate, con cartelli che spiegano la situazione e appelli che ne chiedono la soluzione, sono spuntate vicino alle fermate metro di S. Maria del Soccorso, Rebibbia, Pietralata e in via Silvano, nel cuore del quartiere di Pietralata. Le immagini delle cassette sono rimbalzate sui social network generando centinaia di condivisioni e migliaia di visualizzazioni.

P. Mammolo
P. Mammolo

È il segnale che i quartieri del Municipio Roma IV hanno bisogno di questi servizi. E che chiedono a gran voce al Municipio e al Presidente di impegnarsi a riattivare i servizi. Questa situazione, infatti, sta privando i quartieri di importanti attività: laboratori nelle scuole, sostegno alle famiglie, spazio compiti,  decoro urbano, corsi di italiano per stranieri, laboratori di autorappresentazione, e l’innovativo progetto delle social street di quartiere, il primo in Italia che mette insieme fondi pubblici e iniziative private. Tutto questo e molto altro è stato interrotto, e a oggi non si sa per quanto tempo.

Via Silvano
Via Silvano

Questa situazione priva gli utenti, i quartieri in cui i progetti operavano e le scuole del territorio di importanti attività e li condanna, per permettere lo svolgersi delle procedure previste dai bandi europei, ad una interruzione di lungo periodo che rischia di arrivare anche ad un anno. I progetti e i servizi sociali previsti dal Piano Regolatore Sociale municipale interessavano non solo utenti fragili (minori a rischio, soggetti in difficoltà socioeconomica, anziani) ma sostenevano e coinvolgevano tutto il tessuto sociale, culturale ed educativo del territorio e in particolare di quartieri a rischio come San Basilio, Pietralata, Settecamini: le scuole, le biblioteche e i centri culturali, i centri anziani, le associazioni locali di volontariato, i poli sociosanitari che erano coinvolti con laboratori ed attività di cui usufruivano centinaia di cittadini, di alunni, di famiglie.

Pietralata
Pietralata

Molti cittadini, utenti, operatori, esponenti del volontariato e delle scuole, sono preoccupati e temono che questa probabile e lunga interruzione dei servizi e dei progetti sociali del municipio vanifichi anni di lavoro e di impiego di risorse pubbliche e causi seri danni nel tessuto sociale di quei quartieri a rischio di cui si parla continuamente sui media, e nei quali erano stati calati i progetti del Piano Regolatore Sociale appunto per sanare, curare, prevenirne il disagio, coinvolgendo i cittadini e le realtà locali. Questa situazione grava su utenti e lavoratori in un modo insostenibile, sia dal punto di vista occupazionale (si tratta di molte decine di operatori sociali che rimangono senza lavoro) che dei diritti delle persone a usufruire di un servizio pubblico in maniera costante, continuativa ed efficace.


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