Todas las voces todas, Tributo a Mercedes Sosa
Sabato 23 novembre alle ore 18:00 presso il Teatro della Parrocchia Santa Maria Regina Mundi in via Barbosi 6 a RomaPresso il Teatro della Parrocchia Santa Maria Regina Mundi in via Barbosi 6 a Roma, sabato 23 novembre alle ore 18:00: Todas las voces todas, Tributo a Mercedes Sosa, ideato da Francisco J. Echeverri, direzione musicale di Francisco J. Echeverri e Paula Gallardo, con Monserrat Olavarria, Maria Elena Serrao, Berthin Kabuiku, Osèe Kabuiku e le voci di: Coro dei 102, Voci d’Oro, Nonsolocoro APCT, Nuovo Coro Popolare, Coroincanto, Bibliocanto, Coro Latinoamericano di Roma.
L’evento, è nato nell’aprile del 2017, con l’idea di ricordare con ammirazione e affetto colei che è stata chiamata “La voce delle Americhe”.
Ricordare Mercedes Sosa non è solo eseguire brani, ricordare Mercedes Sosa è entrare nel mondo del continente americano, la sua poesia, la sua storia… Per rendere omaggio a chi fu “La voce delle Americhe”, viene offerto uno spettacolo con la sua musica per trasmettere lo spirito di unione che con Mercedes Sosa si evoca ad ogni canzone e ad ogni storia raccontata.
“Todas las voces todas”, alla sua ottava edizione, ha ricevuto dalla prima volta una grande accoglienza dal pubblico, carica di affetto e di grande qualità umana ed ha accolto circa 900 spettatori, calcando le scene con 43 artisti.
Durante la sua lunga carriera Mercedes Sosa con la sua voce ha interpretato i compositori più importanti dell’Argentina e ha diffuso e interpretato la musica e la poesia di tutto il continente americano.
Ha spaziato in quasi tutti i generi della musica latino americana viaggiando dalla più antica tradizione orale, al repertorio classico, passando per la musica della sua generazione fino alle tendenze del rock latinoamericano, condividendo il palco con musicisti, cantanti e compositori di tutte le epoche e di tutte le tendenze ma, conservando sempre lo spirito di solidarietà e di unione tra i popoli.
Dal folklore argentino interpretò a Atahualpa Yupanqui, Teresa Parodi e Cuchi Leguizamòn. Nella sua serie Mujeres Argentinas rese omaggio, tra le tante, a Alfonsina Storni e Maria Elena Walsh. Interpretò le due peruviane Chabuca Granda e Alicia Maguiña e la cilena Violeta Parra, dedicando all’ opera di quest’ultima opera un disco intero; celebre è la sua versione di Gracias a la Vida. Supportò la diffusione dei canti della tradizione orale come il noto Duerme Negrito, trovato e recuperato da Atahualpa Yupanqui nella Costa Atlantica tra la Colombia e il Venezuela.
Incorporò nel suo repertorio brani della Nueva Trova Cubana di Silvio Rodrìguez e Pablo Milanès. Dal Nuevo Cancionero Latino americano rese celebri, tra tanti altri, Todo Cambia e Canciòn con todos di Julio Munhauser e Armando Tejada Gòmez.
Fece un’incursione nel rock latino americano rendendo Omaggio a Charlie Garcìa, Fito Pàez e Leòn Gieco. Dal repertorio classico rese famosa la Milonga del àrbol del olvido di Alberto Ginastera e fece una versione molto speciale della Misa Criolla di Ariel Ramìrez
HAYDÈE MERCEDES SOSA – (San Miguel de Tucumán, 9 luglio 1935 – Buenos Aires, 4 ottobre 2009) è stata una cantante argentina, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura. Nata da una famiglia povera, si appassiona fin dall’adolescenza delle danze popolari; nell’ottobre 1950 partecipa, vincendo, a una manifestazione canora radiofonica a Tucumán.
Nel 1960 fa parte del Movimiento del Nuevo Cancionero, una corrente sorta nella provincia di Mendoza (Argentina), che intende rinnovare la canzone popolare, rappresentando la vita quotidiana argentina.
Con l’instaurazione della dittatura militare la sua musica di denuncia inizia ad essere invisa ai militari, dapprima è vittima della censura, poi, viene imprigionata durante un concerto a La Plata. Infine, nel 1979, è costretta all’esilio a Parigi e l’anno dopo a Madrid. Durante l’esilio dedica molti brani alla sua patria e alla speranza di cambiamento e di pace e democrazia per gli argentini, come i brani Todo cambia e Sólo le pido a Dios.
Il governo argentino in occasione della scomparsa della cantante ha adottato il decreto 1402/2009 nel quale sottolinea che la carriera di Mercedes Sosa fu sempre di grande impegno sociale; il decreto ne esalta lo spirito di solidarietà, l’onestà intellettuale, l’impegno artistico e sociale, la ferrea difesa dei diritti umani e delle giuste cause che negli anni ’70 le causò la persecuzione della dittatura, la prigione e l’esilio fino al suo ritorno nel 1982.
Il riconoscimento CIM-UNESCO 1996, consegnatole dal Consiglio Internazionale della Musica dipendente dall’UNESCO, per promuovere la musica come strumento di comprensione tra le persone, cooperazione tra le nazioni od altre finalità sancite nella Carta delle Nazioni Unite e nell’atto costitutivo dell’UNESCO.
Nel caso specifico il Consiglio ha dichiarato: “La Giuria ha ritenuto conferire a Mercedes Sosa questo premio, non solo per la brillante carriera, ma soprattutto per gli alti valori etici e morali dimostrati negli anni bui della storia argentina e per il costante impegno nella difesa dei diritti umani”.
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